(Adnkronos) – Ai salvacuore. L’intelligenza artificiale è in grado di svelare un infarto in soli 37 secondi e potrà ridurre di quasi un terzo la mortalità dei cardiopatici più a rischio. Parola degli esperti della Società italiana di cardiologia, che all’85esimo Congresso nazionale Sic presentano il primo documento di consenso sull’impiego dell’Ai in cardiologia, evidenziandone ad esempio l’utilità nella diagnosi precoce di malattie come l’ipertensione o lo scompenso cardiaco, nella valutazione più accurata di elettrocardiogrammi ed ecocardiogrammi, ma anche di risonanze magnetiche e Tac.
E’ “una sentinella infallibile per il nostro cuore, che nel prossimo futuro potrà aiutare a diagnosticare le malattie cardiovascolari sempre prima, a prescrivere le terapie migliori, a monitorare i pazienti per scongiurare eventi cardiovascolari fatali”, spiegano gli specialisti in base ai risultati degli studi, “sempre più numerosi”, che dimostrano l’efficacia dell’intelligenza artificiale nella gestione delle patologie cardiovascolari.
I cardiologi citano, fra gli altri, “un ampio studio su quasi 16mila pazienti, pubblicato di recente su ‘Nature Medicine’: ha dimostrato che la mortalità a 3 mesi può ridursi del 31% associando l’Ai all’elettrocardiogramma per identificare i casi con una maggiore probabilità di andare incontro a un evento fatale”. (segue)