(Adnkronos) – Si installa sul soffitto come un normale condizionatore, però è in grado di filtrare e sanificare l’aria ripulendola da Covid, ma non solo. E’ il sistema innovativo di purificazione degli ambienti ospedalieri che sta sperimentando l’Irccs Neuromed di Pozzilli (Isernia), all’interno di un progetto Ue.
“Questo progetto europeo di cui Neuromed fa parte – spiega Luigi Pavone, Bioingegneria clinica dell’Irccs – è stato finanziato attraverso un’azione specifica contro il coronavirus” Sars-CoV-2 “nell’ambito del programma Horizon 2020. Al centro dell’iniziativa, di cui è capofila una Pmi austriaca, la Villinger Gmbh, c’è un sistema innovativo per la purificazione dell’aria con lo scopo di proteggere sia gli operatori sanitari che i pazienti e i visitatori dalle possibili contaminazioni. Il nostro Istituto ha il compito preciso di testare e certificare questi dispositivi, valutandone l’efficacia in un ambiente reale, come è quello dei nostri ambulatori di oculistica. Nei prossimi giorni, quindi, valuteremo la loro efficacia nel raggiungere gli obiettivi prefissati di sanificazione dell’aria”.
“Il dispositivo installato qui nel Neuromed – sottolinea Daniele Cafolla, responsabile del Laboratorio di Biomeccatronica dell’Irccs – rappresenta una netta innovazione rispetto ai comuni sistemi già utilizzati di ionizzazione dell’aria. Infatti, oltre a non emettere monossido di azoto, è capace di eseguire un’efficiente disinfezione elettrostatica e di rimuovere delle particelle indesiderate dall’aria. Nato per il Sars-CoV-2, questo sistema ha una struttura modulare che permetterà di adattarlo a diversi patogeni, rispondendo alle necessità di disinfezione che dovessero presentarsi in futuro. Infine, è stato progettato in modo da essere installato con molta facilità e questo lo rende uno strumento molto valido per tutti quegli ambienti, pensiamo a una sala d’attesa, in cui sia necessario garantire una qualità dell’aria ineccepibile”.
“Il progetto Clean-Air – commenta Emilia Belfiore, responsabile dell’Ufficio Ricerca e Sviluppo Neuromed – rappresenta una prova tangibile del valore aggiunto dei progetti di ricerca e sviluppo finanziati dalla Commissione europea, che ha puntato sull’integrazione di competenze scientifiche e capacità di innovazione delle migliori eccellenze europee ed internazionali, per identificare dispositivi innovativi per la lotta alla pandemia”.
“Una priorità anche per l’Irccs Neuromed che, grazie al partenariato con aziende, università e centri di ricerca di Austria, Germania e Israele – conclude – potrà sviluppare tecnologie e dispositivi utili a garantire ai pazienti e a tutti i cittadini standard di qualità dei servizi sanitari sempre più elevati”.