Obesity surgery day, Sicob lancia servizio di pubblica utilità

(Adnkronos) – “La chirurgia bariatrica è in assoluto l’arma più potente a nostra disposizione nella lotta contro l’obesità; ma sarebbe più giusto parlare di percorso della chirurgia bariatrica, perché l’intervento chirurgico è un momento che deve essere completato dall’adozione di misure comportamentali, modifiche dello stile di vita, regimi nutrizionali specifici e talora anche trattamenti farmacologici sia nel periodo pre-operatorio che post- operatorio, se si vogliono ottenere i risultati migliori. Oggi, con la seconda Giornata nazionale della chirurgia bariatrica e attraverso il servizio di pubblica utilità attivato dalla Sicob, s’intende offrire le più qualificate informazioni in materia di chirurgia bariatrica rendendo un servizio importante alla popolazione”. Così all’Adnkronos Salute Diego Foschi, presidente della Fondazione della Società italiana di chirurgia dell’obesità che oggi, presso la Camera dei deputati, ha lanciato l’Infopoint Sicob (info@fondazionesicob.it) “per consentire ai pazienti di ricevere direttamente dai nostri esperti tutte le informazioni sulla chirurgia bariatrica”.  

Con l’Italy obesity surgery day, spiega Foschi, “vogliamo aiutare le persone che soffrono a causa dell’obesità. La chirurgia bariatrica è praticata in modo molto diverso da regione a regione, addirittura ci sono delle situazioni di negazione della cura, per cui i pazienti si spostano dalla loro regione o vanno all’estero. Ciò implica una disparità di trattamento tra le persone molto pesante. Per questo motivo abbiamo voluto prendere un impegno verso i pazienti attraverso un Manifesto che abbiamo sottoscritto oggi alla Camera dei deputati, una sede istituzionale che dà maggiore valore a quello che noi affermiamo insieme alle associazioni dei malati, alle istituzioni, ai media, perché deve essere chiaro che le persone sono tutte uguali e hanno tutti gli stessi diritti”.  

Il Manifesto “prevede di superare la differenza nelle modalità di cura nelle regioni. Ci deve essere un minimo comune denominatore che garantisca i pazienti – rimarca Foschi – Tutti hanno diritto a un livello di sicurezza adeguato sia in termini di contenimento delle complicanze, sia in termini di recupero di una condizione di salute, e ci deve essere un incoraggiamento al ricorso alla chirurgia che farà anche paura, ma è l’unica vera soluzione definitiva attualmente a questo problema”. Per raggiungere pienamente “il nostro scopo – conclude – abbiamo voluto lanciare l’Infopoint della Sicob: chiunque potrà scriverci, porci un problema e avere risposte precise. Per i problemi molto complessi abbiamo una rete di oltre 100 centri in tutta Italia dove i pazienti potranno ottenere risposte, visite, insomma una prospettiva per il futuro. Un team di chirurghi, psicologi, psichiatri si metterà a disposizione attraverso un consulto telematico”.  

(Adnkronos)