(Adnkronos) – L’impatto ambientale del settore farmaceutico è rilevante per le emissioni di gas serra (ad oggi circa il 4,5% di quelle globali), consumi energetici, idrici, inquinamento dell’acqua, produzione di rifiuti. A livello globale Merck ha investito 148 milioni di euro nel 2022 (+4% rispetto al 2019) per mitigare gli impatti ambientali prodotti dalla propria attività. E in Italia Merck sta costantemente migliorando le proprie performance nelle principali dimensioni ambientali. Tra il 2020 e il 2022 le emissioni di Co2 sono calate del 27,6%, i consumi elettrici del 2,5% e i consumi idrici del 3,7%. Complessivamente il valore monetario di questi risultati positivi dell’ultimo triennio è stato quantificato in circa 1,8 milioni di euro. Tra il 2019 e il 2022, inoltre, Merck Italia ha riciclato circa il 70% dei rifiuti che ha prodotto. Contributo rilevante se si pensa che il nostro Paese è al terzo posto nella Ue per rifiuti generati. È quanto emerge dal Report ‘Il Valore di Merck in Italia – Studio di impatto della presenza di Merck in Italia per la creazione di valore per i territori di riferimento e per il Paese’, realizzato da The European House – Ambrosetti per Merck Italia e presentato ieri a Roma.
“È ormai certo e condiviso da tutti – ha detto Raimondo Orsini, Direttore Generale della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile – che le imprese, i cittadini ed i territori saranno il vero motore della decarbonizzazione dell’economia e della transizione ecologica. È fondamentale e lodevole quindi, che un gruppo come Merck abbia preso sostanziosi impegni globali per la riduzione degli impatti ambientali delle proprie attività, ed è ancora più importante che questi impegni siano realizzati da Merck in Italia, dove la crisi idrica e quella climatica sono particolarmente significative”.
“L’Italia è molto importante per la strategia europea e anche globale di Merck – ha dichiarato Jan Kirsten, Presidente e Amministratore delegato Healthcare di Merck Italia – In questo Paese abbiamo una presenza integrata e distintiva, in grado di creare valore per il Gruppo e per il territorio, con eccellenze nelle aree della produzione farmaceutica e della R&D. In questo ultimo ambito ci distinguiamo sia per i nostri contributi alla ricerca, con 85 studi clinici nell’ultimo triennio, sia per il livello dei nostri ricercatori. Tra questi, il 58% sono donne, a dimostrazione che Diversity & Inclusion, eccellenza e propensione all’innovazione vanno di pari passo. Questi importanti risultati nella promozione della D&I, oltre che nella valorizzazione delle nostre persone e nella riduzione del nostro impatto ambientale, così ben descritti nel report realizzato con European House – Ambrosetti, ci rendono orgogliosi e rafforzano la nostra identità di azienda “In love with care” particolarmente attenta alla sostenibilità”.
L’Italia “necessita di maggiori e crescenti investimenti, soprattutto dall’estero. In particolare, gli investimenti in R&D e innovazione sono quelli che più efficacemente possono sostenere la crescita dell’Italia e la sua competitività in questa fase economica – ha sottolineato Valerio De Molli, Ceo e Managing Partner di The European House – Ambrosetti – A livello globale, è proprio il settore farmaceutico a sostenere investimenti crescenti, con un focus su ricerca e innovazione: le aziende farmaceutiche a capitale estero sono responsabili del 70% degli investimenti mondiali in R&D del settore e, nel nostro Paese, del 90% degli investimenti in ricerca clinica. In questo contesto, Merck genera un contributo fondamentale per l’Italia, che abbiamo analizzato e presentato con fatti ed evidenze all’interno dello studio di impatto presentato oggi”.