Roche, ok Aifa a primo anticorpo biospecifico per linfoma follicare

(Adnkronos) – È da oggi disponibile e rimborsato anche in Italia, l’anticorpo monoclonale bispecifico mosunetuzumab per il trattamento di pazienti adulti affetti da linfoma follicolare (Lf) recidivante o refrattario che sono stati sottoposti ad almeno due terapie sistemiche precedenti. Questa importante approvazione arriva in concomitanza con la Giornata mondiale della consapevolezza sul linfoma, celebrata lo scorso 15 settembre. Lo rende noto Roche, azienda biotecnologica che da oltre 20 anni sviluppa farmaci per pazienti affetti da malattie ematologiche maligne e non.  

L’elevato bisogno clinico – si legge in una nota – è testimoniato dal fatto che per la maggior parte dei pazienti con linfoma follicolare recidiva entro cinque anni dal trattamento iniziale e per coloro che hanno ricevuto due o più terapie precedenti, le opzioni di trattamento convenzionale sono attualmente limitate e sono associati a bassi tassi di risposta e di breve durata. Mosunetuzamab è il primo anticorpo monoclonale bispecifico CD20xCD3 ad essere stato approvato per il trattamento di un linfoma non hodgkin (Lnh). Monoterapia, pronto all’uso, ha uno schema di durata fissa, modulabile su ciascun paziente in base alla risposta ottenuta (8 cicli da 21 giorni fino ad un massimo di 17 cicli). 

L’approvazione è supportata dai risultati dello studio registrativo di fase I/II GO29781 (NCT02500407) multicentrico, in aperto, costituito da una coorte di dose escalation e da una coorte di espansione, avente l’obiettivo di valutare la sicurezza, l’efficacia e la farmacocinetica di Lunsumio* (mosunetuzumab) in pazienti con linfoma non Hodgkin a cellule B recidivante o refrattario. Gli endpoint dello studio includevano il tasso di risposta completa valutato da un comitato di revisione indipendente – Irf (come endpoint primario), il tasso di risposta obiettiva, la durata della risposta, la sopravvivenza libera da progressione, la sicurezza e la tollerabilità (come endpoint secondari). Mosunetuzumab è un bispecifico maneggevole – prosegue la nota – La sindrome da rilascio di citochine (Crs) è risultata l’evento avverso più frequente (44%), la cui quasi totalità di grado lieve e reversibile. Sono stati risolti infatti tutti gli eventi di Crs. 

“Grazie alla possibilità di trattare pazienti nel contesto dell’uso compassionevole attivato in Italia, ho avuto l’opportunità di apprezzare l’efficacia di mosunetuzumab anche nella real life, osservando risposte rapide e durature nonostante i pazienti fossero pesantemente pluritrattati – ha dichiarato Pier Luigi Zinzani, professore ordinario di Ematologia presso l’Università degli Studi di Bologna -. Nell’ultimo update di studio, presentato ai congressi estivi Eha e Icml, la sopravvivenza globale dei pazienti in risposta completa al termine del trattamento è del 100% a due anni di follow-up, suggerendo un impatto clinico significativo di mozunetuzumab sull’andamento tipico del linfoma follicolare recidivato/refrattario”. 

“Aver ottenuto la rimborsabilità di mosunetuzumab anche in Italia, rappresenta un contributo importante per la gestione di alcuni pazienti con linfoma follicolare pluritrattato o refrattario, nei quali diverse linee terapeutiche precedenti hanno fallito e per i quali vi è necessità di rendere disponibili nuovi efficaci e maneggevoli trattamenti – il commento del professor Marco Ladetto, Direttore della Struttura Complessa di Ematologia A direzione Universitaria di Alessandria dell’Ospedale SS Antonio e Biagio e Cesare Arrigo di Alessandria – Abbiamo quindi ora a disposizione una nuovo approccio immunoterapico, privo di chemioterapia e di durata fissa, che ha il potenziale di indurre remissioni complete in una percentuale elevata di pazienti”. 

“Il trattamento dei linfomi follicolari è una sfida clinica in tutti gli stadi viste le possibilità di recidiva – conclude Anna Maria Porrini, Medical Affairs & Clinical Operations Head Roche Italia – ampliare le opzioni di trattamento in terza linea è importante per aumentare la probabilità di ottenere benefici clinici significativi per i pazienti. Siamo quindi lieti di aver ricevuto l’approvazione della rimborsabilità del primo bispecifico da parte di Aifa perché questo trattamento può offrire nuove speranze ai pazienti colpiti da linfoma follicolare”.  

(Adnkronos)