(Adnkronos) – “La nutrizione non è certo solo una questione di nutrienti: viviamo in un’epoca nella quale la depressione sta diventando la malattia più diffusa al mondo. A rischio oggi è soprattutto la Gen Z, la prima generazione nella storia dell’umanità che è diventata adolescente con lo smartphone. Pensate a cosa può significare oggi per un adolescente qualche chilo di troppo, e viceversa quanto è importante vivere la tavola in famiglia: abitudine che è il vero ‘cuore’ della dieta mediterranea. È necessario ridefinire la nutrizione in chiave positiva e inclusiva”. Così la responsabile di Nutrimi, Alessandra Ciliberto, in occasione della 18esima edizione del Forum di nutrizione pratica che si conclude oggi a Milano. L’appuntamento, che ha riunito più di 70 relatori, nazionali e internazionali, è stata l’occasione per un confronto sugli argomenti più attuali del mondo della sana alimentazione e per rimanere al passo con gli ultimi sviluppi scientifici dando anche la possibilità di guadagnare fino a 40 crediti Ecm.
Nutrimi 2024 – si legge in una nota – ha dato avvio ai lavori affrontando una delle tematiche più calde che intersecano il mondo della nutrizione: la Lifestyle Medicine, un approccio alla salute innovativo, che non si limita alla semplice gestione delle malattie, ma abbraccia una visione olistica della salute, con il paziente al centro di tutto. Dalla promozione di abitudini alimentari sane, fino al focus sulla gestione dello stress, la Lifestyle Medicine si pone come fondamentale tassello per la costruzione del futuro della medicina preventiva, offrendo un approccio personalizzato e completo per raggiungere e mantenere uno stato di salute ottimale. In particolare, la generazione Z, sempre più sensibile alle questioni legate alla salute mentale e alla sostenibilità, si rivela essere una priorità per il settore sanitario, a partire dalla tavola.
Sport nutrition e alimentazione specifica per tutte le fasce di età, ma con un’attenzione specifica al genere sono stati gli argomenti della prima giornata in cui è stato affrontato diffusamente il tema della nutrizione al femminile. “Ancora oggi assistiamo a una certa disparità di genere nella tutela della salute fra uomini e donne – sottolinea Lucilla Titta, PhD, nutrizionista e ricercatrice Istituto europeo di oncologia di Milano – Tuttavia, la promozione della salute femminile è fondamentale per migliorare il benessere dell’intera comunità e l’alimentazione gioca un ruolo chiave in questa direzione”. Il confronto ha quindi riguardato le nuove ed innovative strategie di integrazione durante la menopausa e il ruolo della nutraceutica in ottica preventiva nei confronti dello sviluppo di malattie degenerative.
Nella seconda giornata di Nutrimi, l’attenzione si è concentra sull’importante tema della nutrizione, longevità ed healthy aging, esplorando il legame essenziale tra ciò che mangiamo e il processo di invecchiamento, approfondendo la complessità delle relazioni che intercorrono tra la diversità genetica di un individuo, la funzionalità genomica e il regime alimentare, scoprendo le strategie pratiche per mantenere una vita attiva e piena di energia anche con il passare degli anni. Nello specifico, considerando l’importanza dell’attività fisica nell’invecchiamento in salute, gli esperti si sono confrontati sulla nutrizione sportiva, concentrandosi soprattutto sull’atleta e sulle metodologie più efficaci per migliorare le performance. In questa discussione è emersa l’importanza degli integratori nutraceutici che “con il loro potenziale per ridurre dolore e infiammazione – osserva Alessandro Colletti, segretario Società italiana di formulatori in nutraceutica (Sifnut) – si pongono come una valida alternativa alla terapia convenzionale, contribuendo a minimizzarne gli effetti collaterali. La scelta accurata del principio attivo e del dosaggio riveste un ruolo fondamentale, così come la corretta formulazione bionutraceutica”.
Al Nutrimi 2024, che racconta il cibo del futuro e le sue sfide principali, anche a livello sistemico e culturale, non potevano mancare approfondimenti sui sostituti della carne plant-based fino all’impiego degli insetti negli snack, una fonte alternativa di proteine che sta guadagnando terreno nel panorama alimentare mondiale. “Gli insetti come fonte alternativa di proteine stanno guadagnando terreno, offrendo soluzioni sostenibili in un mondo sempre più affamato di risorse – conclude Costanza Jucker, esperta del dipartimento di Scienze per gli alimenti, la nutrizione e l’ambiente dell’ università degli Studi di Milano – Ma nonostante il loro potenziale ecologico, l’accettazione da parte del consumatore rimane un ostacolo da superare. Le barriere psicologiche devono essere affrontate con cautela mentre ci avventuriamo in questa nuova frontiera del cibo”.
Il programma scientifico è stato realizzato con la collaborazione di: Ordine dei biologi della Lombardia, Sinupe (Società italiana di nutrizione pediatrica), Sifnut, Sisdca (Società italiana per lo studio dei disturbi del comportamento alimentare) e la Società italiana per lo studio dell’aterosclerosi.