Sanità: ‘fuga’ infermieri italiani in Finlandia, stipendi fino a 3mila euro

(Adnkronos) – In Europa “è ormai corsa contro il tempo per l’accaparramento degli infermieri Italiani. Dopo la Norvegia è la volta della Finlandia: ai professionisti, ricercati con il lanternino per la loro grande professionalità e competenza, viene affidato il sofisticato ed efficace sistema assistenziale del paese di Babbo Natale. Stipendi fino a 3mila euro, corsi di lingua gratuiti, supporto sugli alloggi, elevata qualità della vita, prospettive di carriera che da noi sono solo un sogno. E nella nostra bella Italia la politica dorme!”. Lo denuncia il sindacato Nursing Up che sta da tempo monitorando il fenomeno.  

“Dopo le nostre inchieste sulla Norvegia, con tante testimonianze di professionisti italiani che hanno scelto città come Bergen e Trondheim, e che dimostrano la veridicità di quanto abbiamo raccontato, arriva oggi la Finlandia – ricorda Antonio De Palma, presidente nazionale del Nursing Up – La rete Eures cerca in questo momento altri 25 infermieri, e da nostre indagini al primo posto ci sono i professionisti di casa nostra. Stipendi fino a 3mila euro, supporto sugli alloggi, corsi di lingua gratuiti per 9 mesi per un indispensabile inserimento sociale e culturale oltre che un efficace approccio con il paziente locale. Qualità della vita elevata. Ospedali efficienti e organizzati. Pensate davvero che in Scandinavia un paziente o un suo parente possano prendere a pugni un infermiere? La risposta è tristemente scontata”.  

“Cosa accade di contro in Italia? – si chiede De Palma – La nostra sanità in crisi profonda ci appare sempre più come una scatola vuota, dove il presente e soprattutto il futuro dell’assistenza non sono solo all’insegna dell’incertezza, ma appaiono anche densi di nubi oscure. I recenti accadimenti che hanno caratterizzato la nostra realtà sanitaria non possono che spingerci ad una riflessione del genere, severa ma quanto mai veritiera. La politica non fa certo la sua parte e, all’insegna del passo del gambero, non si da una scossa – sferza il presidente – per mettere in atto, una volta per tutte, l’attesa valorizzazione dei professionisti della salute, sempre più stanchi, sempre più delusi. Il momento storico, è sotto gli occhi di tutti, appare davvero delicatissimo”.  

 

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