Schillaci, ‘cultura sanitaria chiave per migliorarla, presto survey europea’

(Adnkronos) – “L’alfabetizzazione sanitaria racchiude le conoscenze, la motivazione e le competenze di cui i cittadini dispongono per accedere, comprendere e applicare le informazioni sulla salute”. Rappresenta quindi la chiave per migliorarla. Scarse competenze “sono infatti associate a scelte meno salutari, comportamenti a rischio e a un numero elevato di ricoveri ospedalieri, che assorbono in modo significativo le risorse umane ed economiche del servizio sanitario”. Lo ha spiegato il ministro della Salute, Orazio Schillaci, intervenuto in videocollegamento al Salone del libro di Torino all’incontro ‘Conoscere fa bene: il ruolo dell’health literacy nella promozione della salute’.  

Il ministro ha ricordato come la diffusione di molte malattie, a cominciare quelle croniche, “ma anche di tumori e di patologie trasmissibili, è fortemente influenzata dalle condizioni culturali della popolazione, in quanto al livello culturale è strettamente associata la capacità, maggiore o minore, di mantenere la propria salute attraverso stili di vita salutari”. Ad esempio, “riguardo al diabete, caso emblematico di malattia particolarmente connessa a stili di vita scorretti, tra gli intervistati con licenza elementare o con nessuna istruzione la prevalenza è pari al 16%; questo valore si abbassa con l’aumentare del livello di istruzione, fino a raggiungere il 2,1% tra i laureati”. 

Schillaci ha poi sottolineato la necessità di “dati omogenei e confrontabili a livello internazionale, con un monitoraggio periodico del livello di health literacy nella popolazione. Per questo l’Italia ha aderito al Network europeo che monitora il livello di health literacy nella popolazione”. Una prima indagine del 2018 “indicava, nel 58% del campione italiano, un livello di health literacy ‘inadeguato’ o ‘problematico’, rispetto a una media del 46% fra tutti i 17 Stati partecipanti. Nuovi dati saranno disponibili con la seconda survey nazionale, condotta nell’ambito della Joint Action europea sulle malattie cardiovascolari e il diabete, che partirà il prossimo autunno e sarà coordinata al livello europeo proprio dal’Italia, attraverso l’Istituto superiore di sanità”.  

Il livello di alfabetizzazione sanitaria nella popolazione generale “contribuisce a colmare il gap delle disuguaglianze in salute”, ha aggiunto Schillaci, precisando che “la comunicazione rappresenta uno strumento strategico per promuovere la salute e un investimento in termini di sostenibilità del sistema. Lo abbiamo imparato anche dalla pandemia, durante la quale l’attività di informazione ai cittadini è stata essa stessa un intervento di politica attiva di salute pubblica. Una comunicazione che deve essere sempre autorevole, fondata su evidenze scientifiche, facilmente comprensibile al cittadino, anche per neutralizzare le minacce che arrivano dalle fake news”.  

In questo quadro, ha rimarcato, “il ministero è impegnato in numerose campagne di comunicazione che tendono a migliorare conoscenza ed empowerment dei cittadini”. E “alla costruzione di un sistema sanitario più sostenibile contribuiscono anche interventi di più ampio respiro, compresi i progetti finanziati con il Pnrr”.  

Per Schillaci, “grandi opportunità arriveranno dallo sviluppo dell’infrastruttura digitale, con la crescita dell’assistenza domiciliare e della telemedicina”. Nonché dagli “investimenti per lo sviluppo del Fascicolo sanitario elettronico”, che “faciliterà l’accesso alla storia del paziente da parte dei sanitari e permetterà a ogni cittadino di accedere ai propri dati e a una quantità importante di servizi. Tutto ciò porterà a un accrescimento generale delle competenze della popolazione in tema di cultura sanitaria”, ha concluso il ministro.  

(Adnkronos)