Sclerosi multipla, nuovi dati su terapie Biogen e digitale per predire evoluzione

(Adnkronos) – Nuovi dati sul portafoglio di terapie Biogen contro la sclerosi multipla (Sm) vengono annunciati dal gruppo Usa al Congresso annuale dell’American Academy of Neurology (Asn) in corso a Seattle. Le presentazioni includono nuovi risultati real-world a lungo termine su natalizumab e nuove evidenze di persistenza e aderenza per diroximel fumarato. Altre presentazioni riguardano l’uso di strumenti digitali potenzialmente in grado di prevedere l’evoluzione della Sm.  

I dati dello studio Nova – riassume Biogen – dimostrano ulteriormente l’efficacia e la sicurezza di natalizumab per via endovenosa quando somministrato ogni 6 settimane rispetto alla somministrazione approvata ogni 4 settimane. Ulteriori dati real-world confermano le percentuali elevate di persistenza e aderenza per la terapia con diroximel fumarato. Infine, ricerche preliminari hanno indagato le potenzialità del Machine Learning nel prevedere la progressione della sclerosi multipla a partire dalle scansioni Mri del cervello. 

“Grazie alla nostra collaborazione con la comunità Sm – dichiara Maha Radhakrishnan, Chief Medical Officer di Biogen – abbiamo acquisito una profonda comprensione delle diverse esigenze delle persone che convivono con la sclerosi multipla e continuiamo a promuovere ricerche in linea con i bisogni dei pazienti, come questi nuovi dati su natalizumab e diroximel fumarato. Le altre presentazioni al congresso Aan mostrano il nostro impegno costante nel far avanzare la ricerca neuroscientifica nel suo complesso, un compito ambizioso che abbiamo intrapreso con Biogen Digital Health, per individuare soluzioni digitali per la medicina, volte a migliorare la diagnosi e il trattamento delle malattie neurologiche”.  

“E’ un momento straordinario per la ricerca sulla Sm – afferma Shibeshih Belachew, direttore ricerca scientifica in Biogen Digital Health – poiché stiamo assistendo all’incontro tra scienza medica e scienza computazionale. Queste presentazioni sui nuovi strumenti di elaborazione delle immagini mediche e sulle soluzioni algoritmiche avanzate consentono di prevedere in tempi brevi la progressione della malattia, aprendo la strada a un’assistenza più precisa e personalizzata per le persone che convivono con la sclerosi multipla”. 

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