“La sclerosi multipla è una patologia cronica e degenerativa che può colpire la persona in ambiti differenti, come l’area cognitiva, motoria ed emozionale, con conseguenze anche molto gravi, e influenzare negativamente diversi aspetti della quotidianità. Gli sviluppi della ricerca medica hanno però portato all’elaborazione di approcci terapeutici avanzati e mirati, che riconoscono il ruolo fondamentale della riabilitazione nell’ottica di facilitare il mantenimento delle capacità residue e possibilmente di migliorarle, puntando a preservare una buona qualità di vita nei pazienti. Una modalità, quella della teleriabilitazione, associata all’utilizzo dei ‘serious game'”. Così Giampaolo Brichetto, medico fisiatra, ricercatore e direttore sanitario del Servizio Riabilitazione Aism Liguria, in un suo intervento pubblicato sul sito di Alleati per la Salute, il portale dedicato all’informazione medico-scientifica realizzato da Novartis, sottolinea l’importanza della teleriabilitazione associata all’evoluzione dei giochi elettronici.
“La riabilitazione – scrive Brichetto – in generale rappresenta un’arma efficace per combattere la sclerosi multipla in tutte le sue forme, anche in quelle progressive per cui i trattamenti farmacologici disponibili sono ancora limitati. La teleriabilitazione uno strumento in grado di assicurare una simile efficacia delle procedure attuate in presenza, utilizzando gli strumenti digitali. Il trattamento, infatti, può essere eseguito a domicilio o anche sul luogo di lavoro”.
All’interno del processo teleriabilitativo, in grado quindi di coniugare efficacia a comodità, “trova oggi spazio l’utilizzo dei serious game, ovvero un’evoluzione dei giochi elettronici – spiega l’esperto – che vengono declinati in modalità ‘seria’, come indica il nome. Questi particolari videogame sono pensati proprio per consentire l’apprendimento di alcune specifiche abilità, che possono riguardare per esempio il lavoro o la vita quotidiana. Anche se dotati di queste finalità, i serious game conservano le principali caratteristiche dei normali videogame, come la motivazione dell’utente, i crescenti livelli di difficoltà e il sistema di rewarding, con il riconoscimento graduale di ricompense che generano soddisfazione e mantengono alto il coinvolgimento”.
Sfruttando queste peculiarità, prosegue Brichetto, il serious game “ha acquisito il ruolo di vera e propria modalità di erogazione del processo di teleriabilitazione. Il paziente, infatti, viene motivato dalle dinamiche del gioco e dalle sfide a cui viene sottoposto: la conquista di un passaggio di livello all’interno del videogioco corrisponde solitamente a un passaggio di livello anche nell’acquisizione di abilità”.
Rispetto ai trattamenti di tipo tradizionale, il processo teleriabilitativo tramite serious game “consente di innescare nel paziente una motivazione e un’attenzione maggiori. Inoltre, la possibilità di erogazione di questo servizio in ambiente domestico rappresenta un importante valore aggiunto, permettendo una elevata autonomia da parte della persona con sclerosi multipla. A volte, se il piano riabilitativo lo prevede, non è necessaria la partecipazione del personale sanitario e la procedura può essere gestita in tutta comodità direttamente dal paziente”, conclude l’esperto.
Il suo intervento è disponibile su: https://www.alleatiperlasalute.it/salute-20/il-serious-game-supporto-della-teleriabilitazione-i-pazienti-con-sclerosi-multipla.