Settimana mondiale riduzione sale, in Italia ancora ‘abuso’ a tavola

(Adnkronos) – Italiani rimandati nel consumo di sale, ancora oltre i limiti raccomandati dall’Oms. La Settimana mondiale per la riduzione del consumo del sale, fino al 19 maggio, promossa dal ‘World Action on Salt, Sugar and Health’ (Wassh), associazione con partner in 100 Paesi dei diversi continenti costituita nel 2005, punta a sensibilizzare la popolazione sui limiti di consumo giornaliero del sale. L’obiettivo della campagna è la graduale riduzione dell’introito di sale fino a meno di 5 grammi al giorno (corrispondenti a circa 2 grammi di sodio), il target raccomandato dall’Organizzazione mondiale della sanità (Oms). A livello globale – ricorda il ministero della Salute sul proprio sito – è stato stimato un consumo medio giornaliero di sale nel 2019 di 10.78 grammi al giorno (circa il doppio della quantità raccomandata dall’Oms) e che se fosse ridotto a 5 g al giorno si potrebbero prevenire 1,65 milioni di morti ogni anno per malattie cardiovascolari. 

“In Italia nel periodo 2018-2019 è stato riscontrato, attraverso la raccolta delle urine delle 24 ore in campioni di popolazione di età 35-74 anni residenti in 10 Regioni, un consumo medio giornaliero di sale pari a 9,5 grammi negli uomini e 7,2 grammi nelle donne, risultando inferiore a 5 grammi al dì soltanto nel 9% degli uomini e nel 23% delle donne – sottolinea il ministero della Salute Questi valori risultano in miglioramento rispetto a quelli riscontrati nel periodo 2008-2012 (10,8 g negli uomini e 8,3 g nelle donne, con un consumo inferiore a 5 grammi al dì nel 4% degli uomini e nel 15% delle donne), sebbene restino ancora ben al di sopra di quello raccomandato dall’Oms”. 

Un consumo eccessivo di sale favorisce, infatti, un aumento della pressione arteriosa, con conseguente incremento del rischio di insorgenza di gravi patologie cardio-cerebrovascolari correlate all’ipertensione arteriosa, come l’infarto del miocardio e l’ictus, ed è stato associato ad altre malattie croniche, come tumori, in particolare dello stomaco, osteoporosi e malattie renali. Dal 2020 Wassh include anche un focus su zucchero e calorie in eccesso, che mira a ridurre l’introito dello zucchero aggiunto ampliando, così, l’impegno per promuovere nei Paesi di tutto il mondo un’alimentazione più sana. 

Il tema del 2024, ‘It’s time to shine the spotlight on Salt’ (Ѐ tempo di puntare i riflettori sul sale), mira a ricordare a tutti l’importanza di utilizzare meno sale in cucina e a tavola, prestando particolare attenzione anche al sale già presente negli alimenti di tutti i giorni, e a sensibilizzare i governi sulla necessità di mettere in atto o rafforzare politiche finalizzate a diminuire la quantità di sale nel cibo e di incoraggiare l’industria alimentare a ridurre il contenuto di sale nei propri prodotti, considerato che circa tre quarti del sale consumato è già presente in cibi processati e confezionati e in molti Paesi, raggiunge l’80%. 

Wassh sottolinea, inoltre, “che l’eccessivo consumo di sale non è un problema solo delle generazioni più anziane; infatti, indipendentemente dall’età, genere o etnia, tutti possono trarre beneficio dalla sua riduzione e prima ci si adatta a una dieta a basso contenuto di sale, meglio se a partire dall’età evolutiva, meno danni si arrecano al cuore e ad altri organi”.È possibile scegliere prodotti confezionati con un minore contenuto di sale e ridurre il consumo di prodotti alimentari che possono contenere molto sale (salse di soia, ketchup, condimenti per insalata, salumi, sughi pronti, cibi in scatola o precotti). Si possono inoltre affinare le ricette preferite, o crearne di nuove ugualmente saporite, utilizzando spezie ed erbe aromatiche al posto del sale. 

 

 

(Adnkronos)