Sportoletti (UniPg), ‘terapie leucemia linfatica cronica sempre più efficaci’

(Adnkronos) – “Per la leucemia linfatica cronica abbiamo un ventaglio di farmaci sempre più efficaci. Negli ultimi anni c’è stata una vera rivoluzione che ha trasformato il trattamento di questa malattia: siamo passati da una terapia aggressiva a una target chemio-free. Gli attuali farmaci sono piccole molecole, degli inibitori dei pathways che regolano la sopravvivenza e proliferazione delle cellule malate. Perché utilizziamo questi farmaci? Semplice, perché i pazienti, per effetto della Llc, hanno delle problematiche di anemie, di piastrinopenia, di linfomi ingranditi. Questi farmaci vanno a riportare l’orologio del tempo a quando la malattia non era aggressiva. Un particolare molto importante per la qualità della vita”. Così all’Adnkronos Salute l’ematologo Paolo Sportoletti, Sezione Ematologia Dipartimento Medicina e Chirurgia Università di Perugia, in occasione del convegno ‘Leucemia linfatica cronica: tempo di vivere – La prospettiva nel paziente giovane e nel paziente anziano’, promosso oggi a Roma (Palazzo Ferrajoli) con i rappresentanti dell’ematologia italiana e dei pazienti.  

“Un altro aspetto molto importante – aggiunge – è che queste terapie sono sempre più ‘a termine’: il paziente le inizia, ma poi le interrompe, un grandissimo beneficio per chi convive con la Llc perché non deve prendere costantemente dei farmaci, ma ha dei periodi liberi dalla malattia, una ‘vacanza’ dalla terapia, in modo che possa condurre la vita in maniera più dinamica possibile”. Inoltre, “sono farmaci con un basso profilo di tossicità. E visto che i pazienti con Llc spesso sono anziani con altre malattie concomitanti, poter contare su farmaci che colpiscono la Llc senza peggiorare le condizioni generali di questi pazienti è un grande passo in avanti. I nuovi farmaci ci stanno riuscendo: il venetoclax, ad esempio, è in grado di dare delle ottime risposte con un bassissimo profilo di tossicità. E questo ha un impatto forte – evidenzia lo specialista – soprattutto estende la possibilità di terapia a una platea molto ampia di pazienti, in particolare anziani”.  

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