Takeda Italia, Andrea Degiorgi a capo Business Unit Rare

(Adnkronos) – Nuovo vertice della Business Unit Rare di Takeda Italia: è Andrea Degiorgi a guidare, dal primo luglio, il ramo d’azienda, costituito a fine 2021, per consolidare l’impegno della società farmaceutica sul fronte delle malattie rare allineando, in un unico team, tutte le risorse necessarie a trasformare nei prossimi anni il trattamento di patologie poco diffuse e ancora troppo poco conosciute. Lo comunica l’azienda in una nota. 

Tra le principali sfide che Degiorgi dovrà affrontare: garantire la disponibilità e l’appropriatezza d’uso di terapie innovative per malattie spesso prive di opzioni; dare risposte adeguate alle necessità quotidiane incontrate dai pazienti e dai loro caregiver; collaborare con le Istituzioni per promuovere la diagnosi precoce, lo screening neonatale, l’ottimizzazione dei processi di cura. 

“Dare voce e ascolto a tutte le persone con malattie rare, essere al fianco dei pazienti e dei caregiver in tutte le loro esigenze e le loro battaglie, fare sentire la nostra presenza in un percorso spesso caratterizzato da solitudine e mancanza di punti di riferimento: saranno questi i principi e gli obiettivi ai quali mi ispirerò nello svolgimento di questo incarico, che accolgo con entusiasmo, ma soprattutto con la consapevolezza della responsabilità che abbiamo nei confronti dei pazienti – afferma Degiorgi – sulla scia del lavoro egregiamente impostato fino a oggi, la Bu Malattie Rare continuerà a impegnarsi per fare la differenza in modo concreto per i pazienti e i loro familiari, partendo sempre dall’ascolto delle loro esigenze, terapeutiche e non, e cercando collaborazioni di valore con tutte le parti interessate”.  

Laureato in Ingegneria gestionale presso il Politecnico di Milano e con un corso di Management post-graduate presso l’Harvard business school, Degiorgi lavora da più di 20 anni nel settore farmaceutico, dapprima come Procurement Manager in Merck & Co per l’Italia e poi per la Regione Eucan, per poi proseguire la sua carriera come Finance, Procurement & Operations Director in altri Paesi: Dubai per l’area Medio Oriente ed Africa, Ungheria e Russia. Successivamente ha ricoperto il ruolo di Head of Finance per 7 anni in Alcon e Novartis prima per l’Italia e successivamente per gli ‘Established markets’ (i mercati europei ad esclusione dei 5 Paesi più popolosi). Approdato in Shire nel 2018 come Finance Director Italia e Grecia, ha successivamente consolidato lo stesso ruolo in Takeda Italia in seguito alla fusione.  

“Le malattie rare sono una priorità per Takeda e la nomina di Andrea Degiorgi risponde all’esigenza di accelerare la trasformazione della Bu Rare, per consolidare la nostra leadership in questa area e supportare sempre meglio i pazienti nel loro intero percorso, dalla diagnosi alla terapia – afferma Annarita Egidi, Amministratore Delegato di Takeda Italia – grazie all’attenzione speciale per i pazienti dimostrata in questi anni, alla sua conoscenza profonda delle nostre aree terapeutiche e alla capacità di comprendere le dinamiche di trattamento e di mercato, Andrea Degiorgi saprà guidare il suo team, composto di persone altamente qualificate, verso il raggiungimento di questi obiettivi”. 

Sono migliaia le malattie rare (5-8mila) – ricorda la nota – che, se singolarmente hanno un’incidenza bassissima (fino a 5 casi ogni 10mila persone), complessivamente coinvolgono il 3,5-5,9% della popolazione mondiale, con circa 300 milioni di pazienti a livello globale, 30 milioni in Europa e 2 milioni in Italia: il 50-70% sono bambini. Solo poco più di 100 di queste malattie hanno una specifica terapia a disposizione. Le persone con malattie rare hanno difficoltà e ritardi nella diagnosi, carenza di terapie specifiche, mancanza di punti di riferimento e di percorsi terapeutici strutturati.  

Per i pazienti con malattie rare – si legge nella nota aziendale – Takeda rende attualmente disponibile un portfolio composto da oltre 40 molecole destinate al trattamento di patologie come l’emofilia, l’angioedema ereditario, le malattie da accumulo lisosomiale e le immunodeficienze primitive e secondarie. Nel prossimo futuro l’azienda punta a consolidarsi nel settore grazie a una solida pipeline di molecole in sviluppo e a investimenti che porteranno fino al 70% la quota del portfolio dedicata a queste patologie. Per il 50% delle nuove molecole verrà richiesta la designazione di farmaco orfano in quanto destinate a patologie attualmente prive di trattamenti.  

Takeda nel campo delle malattie rare è anche orientata ad accompagnare i pazienti in tutte le fasi del loro percorso, in un contesto di crescente attenzione per queste patologie. Rientra in questa prospettiva l’ideazione della figura del Patient Journey Manager, finalizzata a identificare le aree ed i momenti del percorso diagnostico terapeutico in cui i pazienti hanno più bisogno di supporto: dai primi sintomi fino al post-terapia.  

Per il futuro sono due le priorità sulle quali l’azienda intende collaborare con Istituzioni e decisori: da un lato, accelerare l’emanazione dei decreti attuativi della prima legge dedicata alle malattie rare, approvata lo scorso novembre e rivolta ad assicurare sull’intero territorio nazionale l’uniformità della presa in carico diagnostica, terapeutica e assistenziale dei malati rari; dall’altro, l’ampliamento della lista delle malattie incluse nello screening neonatale, garantendone in tutte le Regioni un’applicazione omogenea e assicurando un’effettiva presa in carico dei pazienti positivi. Per molte malattie rare la possibilità di iniziare tempestivamente la terapia grazie a un riconoscimento precoce della malattia permette di ridurre notevolmente, e in qualche caso azzerare, gli effetti di queste patologie a livello fisico e intellettivo. 

(Adnkronos)