(Adnkronos) – Terapie avanzate, esperti a confronto oggi a Roma. L’occasione gli Advanced Talks on Advanced Therapies, meglio conosciuti come At2, presso l’Auditorium dell’Ara Pacis di Roma. Alla seconda edizione dello ‘science show’ organizzato da Ota – Osservatorio terapie avanzate, in presenza dopo lo stop imposto dalla pandemia, hanno preso parte Giulio Pompilio, direttore scientifico Irccs Centro cardiologico Monzino di Milano, già membro del comitato delle terapie avanzate dell’Ema e presidente del comitato scientifico Ota, Maria Luisa Nolli, membro del board di Assobiotec ed EuropaBio e docente di Biotecnologie avanzate all’Università di Pavia, Concetta Quintarelli, responsabile Unità di terapia genica dei tumori dell’ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma e membro del comitato per le terapie avanzate dell’Ema, Federico Spandonaro, presidente del comitato scientifico del centro per la ricerca economica applicata in sanità (C.R.E.A. Sanità ) e Marika Pane, direttore del centro clinico Nemo pediatrico di Roma.
Obiettivi di At2: fare il punto sulle sfide da affrontare e le criticità da risolvere per portare avanti le innovative terapie. Dall’incontro è emerso anche che il 2023 sarà l’anno del ‘retreAT’, primo progetto Ota mai organizzato in Italia e tutto dedicato alla nuova frontiera della medicina. Il nome scelto ‘retreAT’ – spiega una nota – richiama i grandi ‘ritiri’ a cui la comunità scientifica internazionale è già abituata, mentre At è l’acronimo di “Advanced therapies”. Si tratta di un processo che riunisce ricercatori, clinici, associazioni di pazienti, aziende e istituzioni spingendoli non solo ad individuare e analizzare criticità partendo da punti di vista ed esperienze differenti ma, soprattutto, a formulare proposte concrete e immediatamente applicabili.
Il ‘retreAT’ è articolato su 5 diversi tavoli tematici che affronteranno altrettanti differenti aspetti: la partnership pubblico-privato, elemento fondamentale nel lungo e costoso percorso di sviluppo clinico di una terapia avanzata; la manifattura di tali innovative terapie, processo complesso che può diventare un collo di bottiglia per l’arrivo delle terapie avanzate sul mercato; la ricerca clinica, fase particolarmente critica nel percorso di sviluppo di una terapia – soprattutto nell’ambito delle malattie rare e ultra rare – che può durare fino a 10 anni; la sostenibilità delle terapie avanzate e l’accesso, una tematica fortemente attuale in questo ultimo anno che ha visto il ritiro di importanti terapie geniche dal mercato, l’organizzazione dei centri di eccellenza e la presa in carico dei pazienti, tappa finale e fondamentale per portare le terapie avanzate al loro traguardo.
Quest’ultimo tavolo in particolare è stato ritenuto fondamentale al fine di prendere in carico le esigenze dei pazienti e dei caregiver, ai quali occorre non solo rendere disponibili delle terapie rivoluzionarie ma far sì che possano compiere agevolmente il loro percorso di cura senza ostacoli o differenze dovute al luogo di residenza, o anche alle possibilità economiche di sostenere le spese di viaggio e assistenza, o senza interruzioni nei percorsi dovute a difficoltà burocratiche. Un tavolo simbolico anche dell’attenzione al paziente che da sempre caratterizza il lavoro di think-tank e di informazione di Osservatorio terapie avanzate.
“Quando si parla di terapie avanzate l’accento cade quasi sempre e solo sui temi della sostenibilità economica – ha detto Francesco Macchia, coordinatore di Ota – ma noi abbiamo scelto di affrontare più tematiche contemporaneamente nella ferma convinzione che la sostenibilità non possa essere trovata nella semplice limitazione della spesa, ma nella piena valorizzazione degli investimenti e nella creazione di un sistema di presa in carico realmente efficace ed efficiente che vada incontro ai bisogni del paziente e costituisca al tempo stesso valore per il Paese. Per questo abbiamo sentito la necessità di lanciare il più ambizioso progetto di policy shaping sulle Ta in Italia, il ‘retreAT’”.
“Le terapie avanzate – ha ricordato Pompilio – sono a tutti gli effetti dei farmaci, ma funzionano in maniera ben diversa dai farmaci ‘tradizionali’: si basano infatti sull’utilizzo di Dna, cellule o tessuti – spesso manipolati geneticamente – in grado di agire, generalmente con un’unica somministrazione, direttamente sulla causa della malattia e non solo sui sintomi. Le prospettive aperte da queste nuove terapie sono incredibili e possono essere applicate a molte malattie rare e genetiche, patologie degenerative e tumori, offrendo nuove possibilità anche là dove fino a ieri non c’era alcuna prospettiva di cura. Una nuova frontiera della medicina che necessita di continua ricerca scientifica, di una comprensione approfondita delle potenzialità e dei limiti di questi nuovi farmaci, e di nuove sfide sul fronte delle modalità di produzione, regolamentazione e accesso alle cure. Comprensione che deve formarsi non solo nella comunità scientifica, ma anche nelle istituzioni, nei pazienti e nei cittadini in generale, che mai come ora sono chiamati a una partecipazione consapevole alle cure”.
At2 – prosegue la nota – fu ideato nel 2019 per avvicinare esperti e grande pubblico al campo della medicina al fine di costruire una conoscenza e consapevolezza condivise e diffuse, indispensabili per affrontare correttamente le complesse scelte che riguardano l’arrivo delle terapie avanzate nella vita di tutti: esperti, pazienti e cittadini.
“Ad oggi, poco è stato fatto in modo sistematico per garantire equo accesso a tutti pazienti che possono beneficiare di queste terapie. Ma, allo stesso tempo, occorre che questo diritto sia economicamente sostenibile per il sistema e non sia disincentivante per le aziende che sviluppano, producono e commercializzano terapie avanzate – ha aggiunto Macchia, che ha aperto anche i lavori di At2 – La prima sfida è sicuramente la determinazione del valore terapeutico, un concetto complesso che può essere definito in termini di valore clinico (efficacia e sicurezza), valore farmacologico (meccanismo d’azione), valore per il paziente (qualità della vita, accettabilità), valore economico (utilità) e valore commerciale”.
Sfide che sono state trattate all’interno del documento di consensus dal titolo ‘Proposta di misure per la determinazione del valore delle Terapie avanzate in Italia’. Uno studio basato sul metodo Delphi, realizzato recentemente da Ota in collaborazione con C.R.E.A. Sanità e a cui ha contribuito un panel di esperti. Le tematiche evidenziate nel documento di Consensus saranno un punto di partenza per il nuovo progetto di Osservatorio Terapie Avanzate: il retreAT, annunciato nel corso di At2. L’evento Advanced Talks on Advanced Therapies – At2 è stato realizzato con il patrocinio di Fondazione Telethon e con il contributo non condizionante di Bristol-Myers Squibb, CSL Behring, Miltenyi Biotec, Novartis, Orchard Therapeutics, Pfizer, PTC Therapeutics, Sanofi e Vertex.