(Adnkronos) – “Come Regione Veneto, abbiamo seguito una serie di passaggi con alcune delibere che nel tempo hanno rimodulato e ridefinito l’offerta vaccinale per l’Herpes zoster. Abbiamo iniziato una chiamata attiva – tramite lettera – della coorte dei 65enni a partire dal 2017 e poi, con la delibera del novembre 2021, abbiamo previsto un aggiornamento dell’offerta anche in considerazione della disponibilità del vaccino ricombinato anti-Herps zoster. Attualmente abbiamo un’offerta attiva, un’offerta passiva per i soggetti con più di 65 anni di età e, con l’ultimo provvedimento della Giunta regionale, un allargamento dell’offerta anche ai soggetti più a rischio, a partire dai 18 anni di età”. Così Michele Tonon, direttore Prevenzione, sicurezza alimentare, veterinaria della Regione Veneto, intervenendo da remoto al convegno ‘Strategie e strumenti per aumentare la prevenzione vaccinale contro l’Herpes zoster’, che si è tenuto oggi al ministero della Salute.
“Dal punto di vista organizzativo – ha sottolineato l’esperto – ci siamo mossi con un calendario vaccinale per i soggetti della coorte 65 anni, occasione importante per favorire la somministrazione delle diverse vaccinazioni per influenza, pneumococco e un eventuale richiamo dell’antitetanica. Altro punto cardine della nostra organizzazione: la destagionalizzazione dell’offerta vaccinale, quindi non limitarla soltanto al periodo autunnale e invernale, ma al contrario favorire un’organizzazione che consideri tutta la disponibilità dei mesi dell’anno”.
La Regione Veneto – ha continuato Tonon – all’avanguardia nell’offerta di prevenzione contro l’Herpes zoster (malattia caratterizzata da dolore acuto, accompagnato da dolore cronico e invalidante, che spesso non risponde ai farmaci analgesici), da tempo punta sulla “forte governance dei servizi vaccinali del Dipartimento di Prevenzione” e “soprattutto, grazie all’esperienza della pandemia da Covid, a cercare di sviluppare e promuovere sinergie con gli altri professionisti. Il nostro modello prevede di fatto la chiamata attiva della coorte dei 65enni con una somministrazione sinergica con la vaccinazione anti-pneumococcica, e in molte aziende sanitarie locali stiamo lavorando per sviluppare una collaborazione con i medici di medicina generale sotto il profilo del counseling, ma anche, in alcuni casi, soprattutto in questo momento, per la vaccinazione anti-pneumococcica, per l’offerta e la somministrazione vaccinale nelle occasioni opportune nell’ottica di favorire e aumentare la copertura”.
In merito ai “soggetti a rischio – ha concluso l’esperto – con la delibera di novembre 2021 abbiamo attivato dei percorsi di chiamata attiva per questi pazienti in sinergia tra il Dipartimento di Prevenzione e i centri specialistici: in particolare, in questo momento la priorità è stata definita per i soggetti in attesa di trapianto di organo solido, trapiantati in terapia immunosoppressiva, soggetti sottoposti a trapianto di cellule staminali emopoietiche, pazienti con Hiv, in dialisi o con insufficienza renale cronica”.