(Adnkronos) – L’omeopatia non cura il cancro, ma può essere utile, insieme ad altri trattamenti, nella riduzione di una serie di disturbi dovuti al trattamento oncologico e favorire così l’efficacia delle cure convenzionali. Lo sostengono gli esperti riuniti oggi a Milano all’evento ‘Oncologia integrativa: il ruolo dell’omeopatia’. Riconosciuta dall’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) come sistema di cura che si avvale di medicinali omeopatici consigliati da professionisti della salute, la cura omeopatica è infatti in grado di rispondere a un’esigenza medica che riguarda, nel caso delle cure per il cancro, sintomi quali la nausea persistente, la stanchezza, ma anche l’ansia. “Una presa in carico globale e integrativa, che associa trattamenti convenzionali e medicine complementari, mette il paziente oncologico al centro contribuendo a migliorarne la qualità di vita e la compliance ai trattamenti”, afferma Silvia Nencioni, presidente e AD di Boiron Italia Recenti studi francesi evidenziano come il ricorso all’omeopatia, in questi pazienti comporti una diminuzione del 50-70% degli effetti collaterali invalidanti e una riduzione fino al 30% dei farmaci convenzionali usati solitamente per gestire questi disturbi.
Nel contesto oncologico, quindi, la medicina integrata, offerta in Toscana anche dal Servizio sanitario nazionale, si pone come evoluzione del modello della medicina perché unisce, in un approccio coordinato, quella convenzionale alla complementare, accompagnando i pazienti per migliorarne la qualità di vita, senza interferire nelle cure convenzionali e favorendo la continuità delle terapie. “Oltre ad essere efficace” nel risolvere “i disturbi provocati dalle terapie anti cancro – spiega Elio Rossi, medico omeopata e responsabile del Centro Regionale per la Medicina integrata Regione Toscana – non avendo effetti avversi e non pesando sul sistema di depurazione che l’organismo ha a livello epatico e anche renale, l’omeopatia, in questi pazienti, offre un doppio vantaggio: effetti certi in sicurezza”.
In farmacia, i pazienti che stanno facendo un percorso oncologico chiedono consiglio su “come gestire dei piccoli grandi effetti collaterali che le terapie – sottolinea Sara Zucca, farmacista esperta in omeopatia – come ad esempio la nausea, vomito, ulcere alla bocca, alla pelle. In tutto questo l’omeopatia ci ha sempre dato grandi riscontri perché dà la serenità di non interferire con la terapia e di non avere effetti collaterali”. Questi aspetti “sono importanti – conclude Marco Lauro, responsabile del Servizio scientifico di Boiron Italia
– perché concorrono a migliorare la qualità di vita del paziente, riducendo gli effetti collaterali e aumentando anche l’aderenza a tutti i protocolli convenzionali terapeutici per combattere il cancro”.