Tumori: tra vela e laboratori il progetto Ail per la riabilitazione psicologica dei pazienti

(Adnkronos) – Favorire un processo di riabilitazione psicologica per i pazienti onco-ematologici, per stare meglio nella quotidianità ed entrare in relazione con se stessi e con il proprio vissuto. E’ questo l’obiettivo di ‘sAil Camp’, progetto di riabilitazione psicologica promosso dall’Associazione italiana contro le leucemie, i linfomi e il mieloma e rivolto ai pazienti onco- ematologici di tutta Italia, prevalentemente attraverso l’attività di vela-terapia, voluto dalla sezione Ail di Brescia e dalla sede nazionale Ail in collaborazione con Univela Campione del Garda quale opportunità di confronto con gli altri, per cercare di rinforzare il senso di padronanza e di autonomia. Per iscriversi contattare prenotazioni@ailbrescia.it, oppure la sezione locale Ail più vicina. 

La diagnosi di una malattia onco-ematologica rappresenta uno degli eventi più impattanti e destabilizzanti che una persona possa affrontare nell’arco della propria vita. L’iniziativa ha tra le finalità quella di offrire a 40 pazienti in follow-up di trascorrere due giornate nella splendida cornice di Campione del Garda (Brescia) per ritrovare un nuovo equilibrio psico-fisico grazie al sostegno di un team multidisciplinare composto da medici, infermieri, psicologi e nutrizionisti che con loro instaurerà una relazione di fiducia e complicità. Non a caso “sAil Camp vuole offrire un luogo accogliente e protetto per fornire degli stimoli che possano costituire un’occasione per ricominciare a tornare alla normalità secondo il proprio ritmo e le proprie abitudini”, afferma Alessia Rosito, psicologa Ail Brescia.  

I pazienti – riporta una nota – avranno l’opportunità di vivere 2 giorni a contatto con la natura. Verranno proposte attività di carattere sportivo e laboratoriale, e si organizzeranno un’uscita in barca a vela che consenta al paziente di riprendere metaforicamente il timone della propria vita e un percorso a piedi che gli permetta di rimettersi in cammino. Il progetto verrà realizzato in modalità residenziale, è aperto ai pazienti di tutta Italia in follow-up e si svilupperà in 4 weekend a Campione del Garda: 25-26 maggio; 15-16 giugno; 27-28 luglio; 14-15 settembre. Ogni weekend vedrà la partecipazione di 8-10 pazienti. “Una natura incontaminata, uno sport salubre come la vela che è adatta a qualsiasi età – dichiara Giuseppe Navoni, presidente Ail Brescia e vicepresidente nazionale Ail – sono elementi terapeutici utili alla riabilitazione psicologica dei pazienti onco-ematologici”. 

Il progetto “sAil Camp nasce per favorire la riabilitazione psicologica. L’uscita in barca è un momento nel quale i pazienti hanno modo di rilassarsi, provare un’esperienza nuova e stare all’aria aperta – sottolineano Elisa Navoni e Davide Gandaglia, entrambi biologi nutrizionisti – Portando avanti anche questo progetto si è capito quanto fosse importante prendersi cura della salute dei pazienti a 360 gradi, partendo anche delle abitudini alimentari. Un tema assolutamente attuale è quello legato al mondo delle diete, che risulta sempre più complesso e molto spesso contraddittorio. In questo contesto di attenzione allo stile di vita nella sua totalità sono stati quindi inseriti anche degli incontri con dei biologi nutrizionisti volti a chiarire ai pazienti alcuni concetti di educazione alimentare, con l’obiettivo di fornire gli strumenti e le nozioni adeguate a coltivare la propria salute a partire dall’alimentazione”.  

Toccante l’esperienza di un partecipante: “Andare in barca a vela è stato come sfidare il vento e sentirmi libera e in pace – racconta – La bellezza del lago, le montagne, la profondità del cielo, la colazione in compagnia all’aperto con il sole che ti scalda il cuore, le risate, la spensieratezza, le passeggiate in mezzo alla natura. Tutto ciò mi ha fatto capire che anche chi sta vivendo dei momenti di buio può avere l’occasione di vivere un pezzo di felicità. Ho visto nel gruppo il desiderio che questa esperienza possa alleggerire almeno in parte la sofferenza della mente e del cuore nelle persone che all’improvviso si sono dovute confrontare con una malattia inaspettata, che ha sconvolto le loro vite, portando con sé, al termine dei 3 giorni trascorsi insieme, la consapevolezza che la cosa importante è capire e far sentire che anche nel dolore non si è soli”.  

Ail da 55 anni è al fianco dei pazienti ematologici e a sostegno della ricerca scientifica sui tumori del sangue. Oggi è presente su tutto il territorio nazionale con 83 sezioni provinciali.  

(Adnkronos)