Vaccino bambini, Vaia: “Aspettare dati su malattia a lunga distanza”

“Se noi adulti siamo vaccinati, se il personale scolastico è vaccinato, in questo momento non c’è l’esigenza di vaccinare i bambini” contro Covid-19. “Quando le agenzie regolatorie, Ema e Aifa, approveranno” il vaccino per i più piccoli, “verificheremo a che punto è la pandemia e potremo decidere con maggiore serenità e con dati che ci dicono anche i risultati a lunga distanza del Covid, che oggi non sono chiarissimi”. Lo ha dichiarato a Sky Tg24 Francesco Vaia, direttore dell’Istituto nazionale per le malattie infettive Lazzaro Spallanzani di Roma. 

Poi, commentando le decisioni dell’Austria su lockdown e obbligo vaccinale generalizzato, Vaia ha osservato: “Non dobbiamo mai inseguire altri modelli che si sono dimostrati poi quasi sempre fallaci. La via italiana si è dimostrata vincente in Europa, siamo quelli messi meglio di tutti” in questa fase della pandemia. 

In merito al primo punto, “sono sempre stato contrario a qualsiasi tipo di restrizione o di pressione violenta – ha evidenziato il medico – Noi dobbiamo andare avanti con quello che stiamo facendo, persuadendo le persone con i dati sulla bontà degli strumenti che abbiamo a disposizione per sconfiggere il virus, come vaccino e anticorpi monoclonali”.  

Cosa fare dunque per contrastare la quarta ondata epidemica? “Innanzitutto – ha ribadito Vaia – ampliare l’obbligo vaccinale alle persone che hanno contatti con il pubblico, oltre che a noi personale sanitario”. Estenderlo anche “al personale delle forze dell’ordine e a quelli che lavorano nella piccola e grande distribuzione”. L’invito dell’esperto è infine a “guardare oltre quest’anno e immaginare un richiamo annuale del vaccino, come per l’influenza, magari con vaccini più aggiornati alle varianti che abbiamo individuato”.  

(Adnkronos)