Covid, Lombardia: ricoveri quadruplicati a giugno 2022 rispetto a un anno fa

Aumentano i casi, aumentano i ricoveri. Le scorse ondate di covid ci aveva insegnato che l’estate era un periodo tranquillo, ma Omicron 5 invece, si trova bene anche al caldo.
Il confronto con i dati dello scorso anno lo dimostrano, prendiamo per esempio gli ultimi giorni:

2021

2022

29/06 Mantova
(dati Prefettura)
7 996
Lombardia 98 positivi

30.085 tamponi

52 ricoveri in TI

248 ricoveri

0,3%

3 morti

25.132

84.452 tamponi

21 ricoveri in TI

854 ricoveri

29,7%

9 morti

30/06 Mantova
(dati Prefettura)
5 484
Lombardia 129

32.346 tamponi

51 ricoveri TI

218 ricoveri

0,3%

2 morti

12.082

46.082 tamponi

24 ricoveri in TI

909 ricoveri

25,9%

13 morti

Guardando i dati, nei due giorni presi in esame in Lombardia la differenza tra le  percentuali balza all’occhio: 0.3% nel 2021 e oltre il 25% nel 2022.

Guardando poi, sempre nel confronto con lo scorso anno, per esempio, i ricoveri in area medica in Lombardia del 30 giugno di un anno fa erano 218, mentre il 30 giugno del 2022 i ricoveri sono quadruplicati diventando 909.

E se i numeri nel 2021 erano trascurabili non lo è l’escalation di questanno, in una settimana da mercoledì 15 giugno 22 a mercoledì 21 giugno 22 i casi erano 1.724, nella settimana da mercoledì 21 giugno 22 a mercoledì 29 giugno 22 sono diventati 2.690 vale a dire che sono aumentati del +56% in una sola settimana.

Il dibattito si sposta sul nazionale, e una domanda sorge spontanea: abbiamo tolto le mascherine troppo presto?
Secondo Walter Ricciardi, ordinario di Igiene e Medicina preventiva della Cattolica di Roma e consigliere del ministro alla Salute, Roberto Speranza, “si”, a Repubblica Ricciardi ha, infatti, dichiarato che “togliere tutte le misure è stato un errore: andavano adattate con le nuove varianti” Secondo Ricciardi adesso però il pericolo vero è ad ottobre: “Ormai abbiamo capito che l’immunità non è duratura, ci si può reinfettare e se questo accade più volte, si rischia maggiormente il long Covid. Avremo altre ondate e dovremo contrastarle con il vaccino, che mantiene la malattia in forma attenuata”.

Una posizione diversa è quello di Matteo Bassetti ordinario di Malattie infettive di Genova e primario al San Martino, che evidenzia come “anche con le mascherine la situazione sarebbe stata identica, non sarebbe cambiato niente. Le misure andavano bene per il coronavirus dell’inizio, con un R0, cioè la capacita di infettare, di 2,5. Oggi Omicron è a 20” Perciò, secondo Bassetti, a questo punto bisogna agire in altro modo: “Serve costruire protezione. L’unico modo per convivere è l’immunità passiva, da vaccini e naturale, di chi è entrato in contatto con il virus. Oggi fa meno male Omicron 5 scende meno nei polmoni, visto che il 98 % degli italiani ha gli anticorpi”.

L’appello della Fondazione Gimbe invece è quella di tenere le mascherine al chiuso “la circolazione virale è in forte ascesa” e “ha già effetti evidenti sugli ospedali” – commenta il presidente della Gimbe Nino Carabellotta. Per arginarla, ha aggiunto “è fondamentale la mascherina nei locali al chiuso, specialmente se affollati o poco ventilati, e in grandi assembramenti anche all’aperto, ma anche somministrare subito a fragili e immunocompromessi la 4/a dose”.

A preoccupare è l’aumento dei ricoveri. Sempre secondo Gimbe, infatti, il rapporto segnala un aumento settimanale del 25,7% dei ricoveri in area medica e del 15% in terapia intensiva: i ricoveri con sintomi sono stati 6.035 rispetto a 4.803 della settimana precedente (+1.232) e le terapie intensive 237 (+31) rispetto a 206. Ma a crescere, del 16,3%, sono anche i decessi: 392 (di cui 43 riferiti a periodi precedenti) rispetto a 337 dei 7 giorni precedenti. Per quanto riguarda i posti letto in area medica, la settimana in esame vede un ulteriore aumento di quasi 2.000 posti letto Covid in 18 giorni”. In lieve aumento, ha aggiunto, “sono anche gli ingressi giornalieri in terapia intensiva, con una media mobile a 7 giorni di 29 ingressi al giorno rispetto ai 23 della settimana precedente”.