Dalla siccità all’alluvione, sott’acqua i campi tra Sermide e Felonica: colpiti meloni, cocomeri, cereali e orticole

SERMIDE E FELONICA – Dalla siccità all’alluvione. Non è ancora possibile fare una stia dei danni, ma una parte del territorio fra Sermide e Felonica è finita sott’acqua, allagando campi e serre di meloni, cocomeri, zucche, ma anche colture come fragole, frumento, mais, soia.
A lanciare l’allarme è Coldiretti Mantova, che sta monitorando la zona e raccogliendo le segnalazioni degli associati.

“In 36 ore nella zona di Sermide e Felonica sono caduti tra i 120 e i 160 millimetri di pioggia – rileva Andrea Costa, presidente di Coldiretti Felonica e fra le aziende più colpite -. Circa 30 ettari dell’azienda sono rimasti allagati, nonostante il consorzio di bonifica Burana avesse svuotato i canali per accogliere la pioggia che era stata annunciata, ma su terreni argillosi già appesantiti da oltre 90 millimetri di acqua caduti nei giorni scorsi il drenaggio è risultato estremamente complicato”.

Nei prossimi giorni alla famiglia Costa non resterà che verificare la portata dei danni che l’eccessiva piovosità – dopo mesi di siccità e dopo le gelate che hanno messo in ginocchio lo scorso aprile il frutteto aziendale – ha provocato. “L’acqua è entrata nei tunnellini dove coltiviamo i meloni e il rischio ora per le piante è quello di incorrere nell’asfissia radicale – commenta Andrea Costa -. Abbiamo problemi anche nei campi dove abbiamo trapiantato le zucche e dove abbiamo seminato mais e frumento, in parte allettato”.

Gli agricoltori attendono i sopralluoghi delle assicurazioni, ma qualcuno fra i produttori teme che le polizze non possano coprire il danno, in quanto non si sarebbe trattata tecnicamente di una bomba d’acqua, ma di un eccesso di piovosità verificatosi in un arco temporale più dilatato e, di conseguenza, più difficile da indennizzare.

Fortemente colpito anche Paolo Bassi, agricoltore di Sermide con oltre 50 ettari di superficie a mollo su un totale di 300 ettari aziendali coltivati. “Mancavano 20 giorni alla raccolta delle angurie precoci – lamenta Bassi – e le precipitazioni delle ultime ore hanno allagato le serre e i tunnel. Nei prossimi giorni cercheremo di capire l’impatto effettivo, ma sono particolarmente preoccupato”.

Se per il mais e i meloni potrebbero manifestarsi nei prossimi giorni problemi di asfissia radicale, la partita più difficile potrebbe riguardare la soia (“non escludo di doverla seminare di nuovo, con un impatto economico e lavorativo non indifferente”) e il frumento (“quando uscirà il sole, dopo tutta l’acqua caduta, la coltura potrebbe essere colpita da malattie fungine”).

Lo sguardo è rivolto, ancora una volta, al cielo. Per i prossimi giorni hanno annunciato ancora pioggia. Una buona notizia, ma non per tutti.