Dopo due anni di stop torna a Revere il Rogo dla Vecia con l’incendio della Torre

REVERE – Dopo due anni di stop a causa della pandemia, a Revere torna il tradizionale Rogo dla Vecia del 6 gennaio e in paese fervono i preparativi per questo importante evento, che ha sempre richiamato migliaia di visitatori, e per quelli che ne faranno da preludio durante la giornata.
Tutti gli eventi sono organizzati dalla locale Pro Loco in collaborazione con il Comune di Borgo Mantovano e con le associazioni del territorio ed è proprio il presidente della Pro Loco Revere Aps Eros Giovannini a spiegare che già dalle prime ore della mattina ci sarà il mercatino con le bancarelle distribuite per le vie del paese con due punti ristoro: uno in piazza Castello e uno in piazza Grazioli. Proprio qui verso le 11 arriverà la befana in sidecar che distriburà ai bambini le calze contenenti i dolcetti.
Verso mezzogiorno per chi lo vorrà ci sarà la possibilità di prendere un aperitivo in compagnia. Dalle 14 saranno grandi protagonisti gli Ottoni Matildici che suoneranno per le strade del borgo. Sempre nel pomeriggio ci sarà l’attesissima aggiudicazione della “calza gigante” all’Arco dell’Orologio. Per tentare di vincerla bisogna avvicinarsi indovinare (o avvicinarsi il più possibile) il peso della maxi calza.
E arriva così il momento del tradizionale Rogo dla Vecia alle ore 18 con il falò in piazza Castello dove sarà bruciato simbolicamente l’anno vecchio e si propizierà quello nuovo, con il suggestivo incendio della torre e lospettacolo piro musicale.

Il Rogo dla vecia di Revere è legato a una leggenda che affonda addirittura nel 1492. In quell’anno vi fu una piena del Po che ruppe l’argine vicino a Revere provocando una vera e propria devastazione. Il tribunale di Ostiglia incolpò del disastro una vecchia che aveva la fama di essere una strega. Questa riuscì a fuggire a Revere dove nessunò però voleva aprirla la propria porta. Si rifugiò così nell’antica torre campanaria. Il marchese Francesco Gonzaga, venuto a conoscenza della fuga della strega e del suo rifugio, inviò a Revere i suoi soldati per catturare la strega. Questa si barricò dentro la cella campanaria della torre e i soldati, per costringerla ad uscire, accesero un grande fuoco che nel giro di poco circondò tutto il manufatto.
La vecchia, per tentare di salvarsi dall’incendio e di sfuggire alla cattura, cadde dalla torre nel rogo al di sotto. Morì dunque nel rogo di Revere e non in quello che per lei era già stato preparato in piazza Sordello davanti al palazzo gonzaghesco.