Parto trigemellare all’ospedale di Mantova: la femmina e i due maschi stanno bene

MANTOVA  – Un parto trigemellare al Carlo Poma. La mamma, Makeme Camara, è una 28enne originaria della Guinea e residente a Suzzara con il marito Tafsir Soumah, operaio di 30 anni. La donna è arrivata in ospedale la notte del 21 settembre e il parto ha richiesto l’intervento di tre equipe neonatologiche.
”La gravidanza trigemellare è insorta spontaneamente, caso piuttosto raro – spiega Valeria Fasolato, direttore della Neonatologia e Terapia Intensiva Neonatale di Asst Mantova – medici e infermieri si sono mossi in urgenza, allestendo tutto il necessario per la nascita dei tre neonati prematuri di basso peso in tempi brevissimi. La signora – prosegue – aveva da quattro giorni superato la 29esima settimana di gestazione. La bimba pesava 1.300 grammi, i fratellini l’uno 1.250 e l’altro 1.253. Tutti hanno avuto bisogno di supporto respiratorio per i primi giorni e di nutrizione parenterale totale. Ora stanno crescendo. Respirano da soli e vengono nutriti con gavage, attraverso il latte della madre”.
La femminuccia Makale e i maschietti Sory e Seydou si trovano in Terapia Intensiva Neonatale. I genitori li assistono con grande emozione. La madre non sembra troppo preoccupata per la gestione senz’altro complicata dei bimbi. Prevale la gioia per l’evento tanto lieto quanto inatteso: “Ci aiuterà mia suocera per ora, poi faremo come potremo. Non ce l’aspettavamo, però siamo molto contenti”.

A casa c’è poi un fratellino di 4 anni. Anche il marito è molto felice. Confessa che ha sempre desiderato i gemelli: “Era il mio sogno. Durante la gravidanza scherzavo con mia moglie, dicendole che avremmo avuto i gemelli e così è stato”. Alla dottoressa che dopo l’ecografia gli aveva chiesto: “Quanti figli vuoi?”, il giovane padre aveva risposto: “Quanti me ne da Dio”. Il medico allora gli aveva comunicato: “Ne avrai quattro”.

La coppia è grata per le cure premurose ricevute in reparto: “Ringraziamo il personale per la professionalità e l’accoglienza. In Africa le donne muoiono di parto. Qui ce l’abbiamo fatta”.