Piano vaccinale, Fontana: “Più dosi”. Bertolaso: “Abbattere scorte per aumentare somministrazioni”

Un numero maggiore di vaccini anti-covid per la Lombardia: è questa la richiesta che formulerà nelle prossime ore il presidente della Regione Attilio Fontana. Questa mattina conferenza stampa per presentare le linee generali del piano di vaccinazione lombardo. “Ci sarà una richiesta formale al Governo nelle prossime ore perché, per consentire questa operazione, ci vengano inviati numero ulteriore e maggiore di vaccini”.

Domani vertice da parte del governo per la produzione in loco dei vaccini: “So che domani il ministro Giorgetti incontrerà le aziende del settore farmaceutico. Mi sembra un’ottima iniziativa e che debba essere la direzione a cui ci dobbiamo rivolgere. Non possiamo dipendere solo dall’estero, dobbiamo essere in grado di avere una nostra produzione per far fronte alle emergenze”.

Nella nostra regione è previsto a marzo l’arrivo di oltre 1 milione di dosi: Pfizer (573mila), Moderna (137mila) e Astrazeneca (320mila). La vicepresidente Moratti, illustrando il piano vaccinale ha spiegato che saranno utilizzate strutture già esistenti sul territorio. Verranno indicate con maggiore precisione da una delibera che verrà varata la prossima settimana.

Il costo della campagna vaccinale sarà di 214 milioni di euro: 96 milioni per la remunerazione delle prestazioni vaccinali e 66,5 mln di euro i costi totali del personale dedicato alle vaccinazioni. Tra questi gli specializzandi che verranno impiegati il sabato e la domenica, dietro adeguata remunerazione.

Secondo le indicazioni di Guido Bertolaso, a capo del comitato per la campagna vaccinale, la Lombardia potrebbe aumentare la percentuale di iniezioni (oggi le somministrazioni sono al 70%), riducendo le scorte per la seconda dose: “Non possiamo vaccinare tutti – ha affermato Bertolaso – perché non abbiamo i vaccini a sufficienza. Ma questo non è un alibi, molti in Italia lo fanno ma noi non ci rifugiamo dietro a questa situazione, stiamo andando ventre a terra, riducendo le scorte che dovremmo tenere per sicurezza, secondo le indicazioni. Abbatteremo la percentuale di scorte disponibili, perché pensiamo che si debba intervenire immediatamente. Bisogna fare e correre di più”.

Verranno inoltre inoculate 24mila dosi di vaccini agli ultrasessantenni da domani in alcuni comuni al confine tra Brescia e Bergamo: “Una media di 2.000/2.500 cittadini vaccinati al giorno sia in provincia di Brescia, sia di Bergamo” per chiudere la partita in meno di una settimana in una “diga tra le due province. Poi ci sposteremo. Non possiamo farli a tutti i vaccini, non ne abbiamo” ha concluso Bertolaso.

‘Nel novembre 2020 – ha spiegato l’assessore al Welfare – Regione Lombardia aveva già individuato 66 strutture (hub) sulla base della copertura geografica e dalla specificità del territorio, della distribuzione della popolazione e della capacità di conservazione e gestione del vaccino. Ed anche strutture secondarie per la somministrazione (spoke), indicativamente 600, e le Rsa per la vaccinazione di ospiti e di personale sanitario‘.

‘La delibera – ha aggiunto la vicepresidente – si propone di offrire una governance chiara, in grado di accompagnare tutto il processo vaccinale. Per garantire l’accesso al vaccino per la popolazione lombarda secondo la programmazione e i criteri di priorità previsti dal piano nazionale. Applicando un modello organizzativo che consente di coniugare sia la concentrazione dell’erogazione in punti di grande dimensione che l’erogazione in punti distribuiti più vicini ai cittadini. Per concludere il processo di vaccinazione massiva entro giugno, compatibilmente con la disponibilità dei vaccini da parte della struttura commissariale‘.

“E’ necessario cercare altri vaccini – ha ricordato Letizia Moratti – abbiamo richiesto di poter validare, ampliando la possibilità di averne dei nuovi, i vaccini che sono già stati validati nei loro Paesi e sono già attivi in altri Paesi. Sappiamo che Aifa assieme ad Ema andrà a validare le modalità con cui si producono i vaccini. Riteniamo che questa richiesta di allargare la possibilità di avere più vaccini e accorciare i tempi delle decisioni stia dando qualche risultato