MANTOVA – Ponte di San Benedetto Po, la parola passa ai legali e ai tecnici perchè sono stati innanzitutto gli avvocati, insieme ai progettisti e ai dirigenti della Provincia di Mantova, i protagonisti dell’incontro tenutosi oggi sia in presenza che in videoconferenza a Palazzo Di Bagno. Al tavolo la delegazione di Toto, capeggiata dallo stesso Alfonso Toto, e sul fronte istituzionale il presidente della Provincia Carlo Bottani, il consigliere regionale Alessandra Cappellari e i sindaci di San Benedetto Po Roberto Lasagna e di Bagnolo San Vito Roberto Penna.
Il racconto che esce è quello di ore e ore con gli avvocati, tra i quali Arrigo Gianolio per la Provincia e Arturo Cancrini collegato in streaming per Toto, che si sono confrontati su articoli, norme e cavilli giuridici per tentare di trovare una soluzione all’impasse in cui da mesi è fermo il contratto per la realizzazione del tratto di ponte in golena. Per dare un’idea dell’incontro chi vi ha assistito racconta che, più che in una sede istituzionale, sembrava di essere in un’aula di tribunale.
Al termine non vi sono state dichiarazioni ufficiali, se non che l’incontro è “aggiornato, le parti si sono prese una settimana per valutare le reciproche proposte” come dichiarano sbrigativamente Bottani e Cappellari.
Quel che viene dato per certo però è che le reciproche proposte dovranno basarsi su un aumento dei costi del lavoro di non oltre 12 milioni di euro rispetto ai costi del contratto del ponte in alveo. Provincia e Regione dunque non arretrano rispetto alla cifra che era stata annunciata nell’incontro pubblico di san Benedetto Po delle scorse settimane. Spetterà a legali e tecnici capire se e cosa si può fare tenendo presente questo tetto di spesa.
Viene ribadito anche come oggi il clima del confronto sia stato disteso al contrario della volta precedente. E comunque un confronto almeno c’è stato, come sottolinea Manuela Braghiroli, una dei responsabili del Comitato “Vogliamo il Ponte” che dichiara:”nel bene o nel male si sono almeno seduti a parlare. Dopo uno stallo lunghissimo è quasi un miracolo”.