Vuole acquistare un’auto ma il pagamento è falso: i carabinieri di Sermide arrestano truffatore seriale

La truffa è stata scoperta dai carabinieri

SERMIDE – Dice di voler comprare un’auto ma è una truffa: arrestato un 49enne napoletano, gravato da numerosissimi e pesanti precedenti penali.

Le procedure sembravano corrette tanto che il venditore aveva già ricevuto una copia del vaglia postale inviatogli via messaggistica dove si riscontrava la regolarità del titolo di credito e l’intestazione alla sua persona. L’appuntamento per il passaggio di proprietà era stato, infatti, fissato per il pomeriggio di ieri. La vittima, un 31enne residente a Sermide e Felonica, aveva deciso di vendere al propria vettura attraverso alcuni noti siti di compravendita auto online.

La truffa ha inizio quando l’uomo viene contattato da un presunto acquirente che si dichiara interessato al prodotto. Le modalità di acquisto prevedevano, al momento del passaggio di proprietà, la consegna di una residua somma in denaro contante ed una corposa parte del valore del mezzo con vaglia postale intestato al venditore. La vittima decide di chiedere consiglio al maresciallo dei carabinieri di Sermide e da li nascono i primi sospetti e la conseguente attività di Polizia Giudiziaria. Al momento della firma del passaggio di proprietà e della consegna del vaglia postale, i militari intervengono a bloccare il tutto per verificare la genuinità dell’operazione scoprendo così che il vaglia postale era effettivamente stato emesso da un ufficio postale del ravennate ed intestato al venditore, ma di fatto era stato già riscosso – ed era quindi inesigibile – alle ore 11.44 dello steso giorno di emissione. A quel punto la documentazione veniva sottoposta a sequestro ed il 49enne tratto in arresto per il reato di truffa: oggi sarà giudicato con il rito direttissimo dal tribunale di Mantova.

Nella circostanza i carabinieri invitano a diffidare di vendite online eseguite in orari in cui gli uffici che emettono i titoli di credito sono già chiusi così come suggeriscono di non accettare pagamenti con assegni, sebbene circolari, nelle giornate di sabato.