4 novembre, festa: perché. Nel 1918 armistizio e fine Prima guerra mondiale

Il 4 novembre è festa anche se si lavora: in realtà infatti è un ex festivo in cui l’Italia ricorda l’Armistizio di Villa Giusti – entrato in vigore il 4 novembre 1918 – che consentì agli italiani di rientrare nei territori di Trento e Trieste, e portare a compimento il processo di unificazione nazionale iniziato in epoca risorgimentale. In questo stesso giorno terminava la Prima guerra mondiale.  

In realtà l’armistizio tra Italia ed Austria fu firmato il 3 novembre 1918 ma è entrato in vigore il giorno dopo. 

Per onorare i sacrifici dei soldati caduti a difesa della Patria il 4 novembre 1921 ebbe luogo la tumulazione del ‘Milite Ignoto’, nel Sacello dell’Altare della Patria a Roma. Con il Regio decreto n.1354 del 23 ottobre 1922, il 4 novembre fu dichiarato Festa nazionale. In questa giornata si intende ricordare, in special modo, tutti coloro che, anche giovanissimi, hanno sacrificato il bene supremo della vita per un ideale di Patria e di attaccamento al dovere: valori immutati nel tempo, per i militari di allora e quelli di oggi. 

Fino al 1976, il 4 novembre – ‘Giorno dell’Unità Nazionale’ e ‘Giornata delle Forze Armate’- è stato un giorno festivo. Dal 1977, con la riforma del calendario delle festività nazionali introdotta con la legge n° 54 del 5 marzo 1977, la ricorrenza è diventata ‘festa mobile’. 

(Adnkronos)