(Adnkronos) – “Il gruppo Cap da anni ha investito per potenziare la sua capacità di trattamento delle acque. I nostri operatori sono tra i più all’avanguardia in Italia e in Europa. Oggi riusciamo addirittura a portare in agricoltura circa il 40% dell’acqua che ripuliamo e a abbiamo un piano ambizioso, che ci vuole portare sopra 50%. Nello stesso tempo, stiamo studiando e lavorando con il mondo agricolo per capire la qualità della nostra acqua non solo rispetto alle sostanze inquinanti, ma anche rispetto ai nutrienti di cui sono ricche le nostre acque depurate, come azoto e fosforo”. Lo dice, ad Adnkronos, Alessandro Russo, amministratore delegato del Gruppo Cap, utility che gestisce il servizio idrico integrato della Città metropolitana di Milano, a margine dell’evento Sanitation Safety Plan: innovazione e sostenibilità nel riuso delle acque depurate. “I depuratori del gruppo Cap ormai sono fra i più all’avanguardia. Noi investiamo, in media, circa 30 milioni di euro ogni anno per migliorare la qualità dei nostri depuratori. Ne abbiamo circa una quarantina, di cui sei di dimensioni industriali. Quindi, la nostra sfida è quella di continuare a investire sui depuratori su tutta la filiera del processo, andando ad aggiungere non solo tecnologie, ma anche competenze. Oggi gli standard nazionali, quelli delle Autorità, ci classificano come tra i migliori gestori nel trattamento delle acque depurate reflue”, aggiunge Russo.
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