(Adnkronos) – ”Io sono contrario in termini generali al 41 bis, perché la ritengo una misura inadeguata, che lede i diritti previsti dalla nostra Costituzione”. Lo dice in un’intervista a ‘La Stampa’ l’avvocato Corrado Pagano, legale dell’ex ad di Ansaldo Nucleare, Roberto Adinolfi, gambizzato da Alfredo Cospito a Genova il 7 maggio 2012. ”Anche perché non capisco perché mai il 41 bis debba essere applicato solo ai terroristi o ai mafiosi – dice – Ci sono altri reati molto gravi, come la violenza sessuale o l’omicidio, che tuttavia non prevedono il 41 bis”. ”Cospito non si è mai ravveduto per quello che ha fatto – spiega -. Ma mi lasci dire che sul pentimento ci sarebbe molto da discutere. Perché molte possono essere le ragioni per cui uno non si pente, a partire dalla paura. E poi ci sono molti pentiti bugiardi, finti pentiti. Il pentimento quindi non mi pare una regola da tenere presente”.
”Qualora emergesse che Cospito mantiene ancora rapporti di questo genere con anarchici all’esterno si potrebbe processarlo per questo reato. Ma se non ci sono indizi o prove in questa direzione, che senso ha? Gli strumenti per punire chi influisce ancora sui criminali, siano essi pure terroristi, fuori dal carcere ci sono – aggiunge – Il 41 bis è del tutto superfluo. Del resto la sua inutilità è evidente anche per un altro motivo”. ”Se partiamo dal presupposto che Cospito dalla sua cella stia influenzando i vari attentati di matrice anarchica che si stanno verificando in questi giorni, ci rendiamo subito conto che il 41 bis è inutile. Non serve a fermare il perpetrarsi di reati all’esterno, ribadisco, basta rendere la detenzione tale in modo che non faciliti questo reato – conclude – Cospito ne ha combinate di tutti i colori, ma non dovrebbe stare al 41 bis. E’ proprio lo strumento che non serve”.