(Adnkronos) – E’ peggiorata la salute mentale degli italiani dopo la pandemia Covid. “Nell’ultimo anno 1 italiano su 5 ha assunto farmaci come ansiolitici, antidepressivi, stabilizzatori dell’umore, antipsicotici, ansiolitici e tranquillanti sono tra i farmaci psicotropi più utilizzati (85,1%). Ad assumerli soprattutto persone anziane”. Lo evidenzia il 36esimo Rapporto Italia dell’Eurispes pubblicato oggi che comprende i dati dell’indagine sull’consumo di psicofarmaci degli italiani.
Ai partecipanti alla rilevazione è stato chiesto se nel corso dell’ultimo anno avessero assunto farmaci come ansiolitici, antidepressivi, stabilizzatori dell’umore, antipsicotici. “Il 19,8% (circa 1 su 5) degli interpellati ha assunto farmaci come ansiolitici, antidepressivi, stabilizzatori dell’umore, antipsicotici nel corso dell’ultimo anno, contro l’80,2% di chi non ne ha fatto uso. Sono soprattutto gli anziani (65 anni e oltre) a far registrare le percentuali più alte di assunzione (22,4%). Una maggiore incidenza di consumo di psicofarmaci è stata rilevata tra le donne (il 21,7% contro il 17,8% degli uomini)”.
“Ansiolitici e tranquillanti sono tra i farmaci psicotropi più utilizzati anche se con diversa frequenza (85,1%): nello specifico – si legge nel report – ne ha fatto uso il 51,4% qualche volta, il 24,9% spesso, l’8,8% sempre. Seguono, gli antidepressivi (usati complessivamente nel 51,2% dei casi), gli stabilizzatori dell’umore (40,5%) e gli antipsicotici (21,4%)”. La spesa media in farmaci. Tra chi ne fa uso, “il 43,8% investe mediamente tra i 31 e i 100 euro mensili per psicofarmaci psicoattivi e terapie correlate. Inoltre, il 41,3% dichiara di spendere meno di 30 euro al mese”, conclude il report.
I ragazzi “tra i 18 e i 24 anni di età sono i più colpiti per quanto riguarda il verificarsi di sbalzi d’umore (72,7%), sintomi depressivi (71%), crisi di panico (51,2%)”, evidenzia l’Eurispes che ha dedicato una sezione dell’annuale indagine campionaria al tema del consumo di psicofarmaci. Il report ha evidenziato le difficoltà emotive e i giovani sono i più fragili. “Nel corso dell’ultimo anno, gli sbalzi d’umore hanno rappresentato uno stato emotivo condiviso dal 60% degli italiani anche se con diverse intensità (qualche volta: 39,7%; spesso: 16,8%; sempre: 3,6%). Diffuse in egual modo l’insonnia (59%) e la sensazione di sentirsi depressi (58,9%)”, sottolinea l’Eurispes.