Armi a Ucraina, Guerini: “Riservatezza ma rispetto procedure”

(Adnkronos) – La cessione di aiuti militari all’Ucraina “è caratterizzata dalla dovuta riservatezza per i profili sicurezza che il tema riveste”. Lo ha detto il ministro della Difesa Lorenzo Guerini al question time, alla Camera, rispondendo a una interrogazione sulle iniziative per un rigoroso controllo sul trasferimento di forniture militari a favore delle autorità governative dell’Ucraina, con particolare riferimento all’eventuale inserimento di intermediari, e aggiungendo che tutto è avvenuto nel “rispetto delle procedure tecniche e parlamentari” ricordando che in merito ai materiali è stato riferito anche al Copasir. 

“Il provvedimento normativo con il quale è stata autorizzata la cessione in parola – ha continuato Guerini – è stato secretato nella parte in cui vengono definiti i materiali da cedere all’Ucraina, nonché i canali per il recapito e l’approvvigionamento degli stessi, precisando, inoltre, che lo Stato Maggiore della Difesa è stato autorizzato ad adottare le procedure più rapide per assicurare la tempestiva consegna dei mezzi, dei materiali e degli equipaggiamenti in questione, secondo un processo che prevede modalità volte ad assicurare che il trasferimento dei citati materiali non possa cadere in mani diverse da quelle dei finali destinatari indicati dal Parlamento”. 

Guerini ha poi evidenziato “la grande unità di intenti che il Parlamento ha dimostrato – superando anche posizioni differenti che hanno caratterizzato il passato – nella consapevolezza del momento straordinario che siamo chiamati a vivere, così come straordinarie sono le misure adottate per affrontarlo”. 

“Dai riscontri che mi pervengono non c’è evidenza di un ipotizzato impiego di compagnie private o contractor”, ha poi detto il ministro. I materiali vengono “consegnati in centri logistici e consegnati a rappresentanti governativi ucraini”, ha aggiunto. 

“Una difesa comune presuppone un’autonomia strategica a tutto campo nei settori tecnologici-industriali, nel dominio energetico, ma, soprattutto, nel rafforzamento delle capacità di difesa, strumento di potere necessario e complementare a quello diplomatico, economico e comunicativo. Su questo percorso l’altro ieri, al Consiglio Affari esteri e Difesa dell’Unione europea è stato compiuto un passo importante, con l’approvazione della versione finale della ‘Bussola Strategica’ in vista del Consiglio europeo che si terrà a Bruxelles domani e dopodomani”, ha aggiunto Guerini. 

“Il documento, forte ed ambizioso, prevede una corposa serie di provvedimenti da implementare, secondo una precisa roadmap, alle scadenze previste, da oggi sino al 2030”, ha continuato Guerini. “Nello specifico, questi provvedimenti riguardano quattro aree ben definite – ha sottolineato – la capacità di agire in contesti di prevenzione e gestione delle crisi, la capacità di proteggere, con particolare riferimento al libero accesso nei domini marittimo, cibernetico e spaziale, l’investimento in termini di sviluppo di capacità congiunte in ambito Unione e, non ultimo, il rafforzamento dei rapporti di partenariato”.  

“Un aspetto fondamentale, che vedrà coinvolte le capacità nazionali, riguarda il settore investimento che si configura per l’Industria nazionale della difesa come un’opportunità di cooperazione, ma anche di affermazione del proprio know how – ha continuato Guerini – Inoltre, secondo l’indirizzo strategico che ho inteso precorrere con la mia Direttiva per la politica industriale, la Difesa italiana dovrà saper raccogliere la sfida di una funzionale integrazione comunitaria, sul piano delle capacità comuni e della base industriale e tecnologica”. 

“Ciò, agendo su tre direttrici principali – ha precisato – In primo luogo, con il rafforzamento del ruolo dell’Italia nelle iniziative dello European Defence Fund, attraverso una partecipazione attiva e qualificata all’attuale programma e presidiandone i futuri potenziali sviluppi. L’Italia, infatti, promuove da sempre la cooperazione internazionale quale fattore abilitante, per armonizzare gli indispensabili requisiti di sovranità e autonomia con i vincoli di sostenibilità e competitività. Guardiamo con fiducia alle opportunità che si prefigurano in Europa, ma sarà essenziale garantire il posizionamento strategico del Paese nei principali programmi e nelle sinergie industriali che dovranno costituirsi per poter essere rilevanti a livello globale”. 

 

(Adnkronos)