Autonomia, Calderoli: “Tempi li decide Parlamento”

(Adnkronos) – “È il Parlamento che si dà i suoi tempi non Tizio, Caio e Sempronio”. Lo dice all’Adnkronos il ministro per le Regioni e le Autonomie, Roberto Calderoli, circa i tempi di approvazione della legge sull’autonomia differenziata, dopo le affermazioni di Matteo Salvini, che ha fissato nel 2023 la deadline, e di Antonio Tajani, che ha sottolineato che non bisogna fare una corsa contro il tempo. “Il tempo che verrà richiesto dalla Camera dei deputati e dal Senato della Repubblica -spiega Calderoli- Ragionevolmente una legge ordinaria di quelle dimensioni richiede un anno di esame del Parlamento”. 

Salvini 

“Abbiamo una bellissima squadra in Cdm, abbiamo degli amici che a volte partono da presupposti differenti, ma poi arrivano sempre a una sintesi comune. Ed è per questo che sono sicuro che, dopo 30 anni di battaglie, grazie al nostro impegno e al centrodestra serio e compatto della Lega, l’autonomia sarà una realtà entro il 2023”, ha detto ieri il ministro delle Infrastrutture e vicepremier Matteo Salvini intervenendo al Palazzo delle Stelline di Milano per la presentazione dei candidati della Lega alle prossime elezioni regionali in Lombardia. “Federalismo e presidenzialismo -ha aggiunto- perché noi siamo persone che mantengono la parola data nel programma”. 

Tajani 

Sull’autonomia “non vogliamo frenare né fare melina. Ma non è una corsa contro il tempo quella che dobbiamo fare, bensì una riforma fatta bene”, ha detto il ministro degli Esteri e coordinatore di Forza Italia, Antonio Tajani, in un’intervista al ‘Corriere della Sera’.  

“L’Italia – ha spiegato – è fatta da 60 milioni di cittadini, che non sono solo quelli di alcune regioni. E bisogna lavorare, come Costituzione prevede, perché tutti abbiano le stesse possibilità di sviluppo, assistenza, protezione, benessere. Il Nord ma anche il Sud, che non può essere lasciato indietro. E Roma Capitale, una battaglia che per primi abbiamo portato avanti. La vogliamo o no una Capitale all’altezza di Parigi, Berlino, Washington?  

“Le grandi fabbriche che hanno reso il Nord trainante sono state possibili anche grazie all’enorme capitale umano del lavoro di cittadini del Sud. Adesso dobbiamo lavorare ai Lep, pensare a un fondo di perequazione, tenendo conto che non faremo un decreto ma un disegno di legge e il Parlamento – ha concluso Tajani – avrà modo e tempo per discutere”.  

 

(Adnkronos)