Avere un impatto positivo sulle persone, i progetti di EY

Avere un impatto positivo su una popolazione di un miliardo di persone entro il 2030. E’ questo l’obiettivo di EY che già quest’anno ha ottenuto il livello di carbon negative e punta alle emissioni zero (Net-Zero) entro il 2025. Per raggiungere questa meta ha messo in campo un impegno a 360 gradi anche con il coinvolgimento diretto delle persone, dipendenti e collaboratori, che si sono prestati in prima persona e a diversi livelli, ciascuno con le proprie competenze, per dare vita a una serie di attività pro bono con lo scopo di contribuire a costruire un mondo migliore.  

In concreto il programma che si chiama EY Ripples, permette alle persone di EY di donare la propria esperienza e il proprio talento per far fronte alle sfide ambientali e sociali più impegnative del decennio appena iniziato. Per attuare i principi fondanti il programma prevede tre principali linee di azione. La prima è supportare le nuove generazioni nell’acquisizione di competenze funzionali ad un migliore approccio al mondo del lavoro attraverso workshop e incontri su temi come sostenibilità, diversità e inclusione.  

La seconda è lavorare con imprenditori a impatto culturale e sociale per supportare soluzioni e progetti innovativi nella risoluzione di problemi globali, con particolare attenzione alle startup più interessanti e propositive. La terza linea di azione prevede l’adozione di modelli pratici di business e comportamenti virtuosi in grado di accelerare il processo di sostenibilità ambientale e sensibilizzare l’opinione pubblica anche con attività dirette.  

Tra le iniziative sinora messe in campo da EY Ripples di particolare interesse sono quelle dedicate ai giovani di diversi Paesi. La prima è EY Climate Ideation Clinics, una serie di bootcamps che ha coinvolto centinaia di studenti universitari di diversi Paesi (tra cui Stati Uniti, Regno Unito, Italia) nella creazione di piani di azione attuabili per fornire risposte a problemi ambientali specifici, con focus principali su settore finanziario e consumer products. Agli studenti delle scuole superiori è stato invece dedicato il progetto EY Future Skills Workshop, articolato in una serie di lezioni pensate per sensibilizzare i più giovani sulle sfide ambientali e sulla possibilità di svolgere un ruolo attivo, con temi come ‘Energia per il cambiamento, ‘Consumo consapevole’. Un momento fondamentale di impegno diretto e scambio di conoscenze che ha visto coinvolte oltre 100 persone di EY e ha raggiunto oltre 1.100 giovanissimi studenti di diversi continenti.  

Tra i risultati concreti ottenuti a seguito della partecipazione alle sessioni la comprensione dei problemi legati alla sostenibiltà ambientale è cresciuta dal 74% all’87%. EY, inoltre, collabora dal 2019 con Legambiente, con il progetto #BetterWorld. Il programma ha visto la partecipazione diretta di centinaia di persone di EY in iniziative come Puliamo il mondo 2020, la versione italiana del più grande appuntamento di volontariato ambientale del mondo, e Spiagge e Fondali Puliti 2021, che hanno portato alla pulizia e riqualificazione di parchi urbani, strade, piazze, spiagge e fiumi del nostro Paese.  

La campagna ha permesso di raccogliere oltre 1.000 kg di rifiuti di diverso genere, con netta prevalenza di quelli in plastica (69% del totale). “Sono orgoglioso che EY sia già carbon neutral in tutti gli ambiti di emissione, ma siamo ambiziosi e rimuoveremo e compenseremo più carbonio di quanto ne emettiamo passando da carbon neutral a carbon negative in corso d’anno, fino a diventare net zero nel 2025. Dall’altro il cambiamento sociale che vogliamo generare con gli EY Ripples, un programma che a oggi ha già avuto un impatto positivo su 55 milioni di vite in tutto il mondo” commenta Massimo Antonelli, ceo di EY in Italia e Chief Operating Officer di EY Europe West. 

Per approfondimenti : 

https://www.ey.com/it_it/fondazione-ey-italia-onlus/insieme-per-costruire-un-mondo-migliore
 

(Adnkronos)