Azovstal, evacuati 264 soldati. Zelensky: “Nostri eroi ci servono vivi”

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Evacuati oltre 260 soldati dall’acciaieria Azovstal di Mariupol, assediata per settimane dalle forze della Russia. Finora, 53 militari feriti evacuati nella notte sono arrivati nella città di Novoazovsk, controllata dai russi, a una cinquantina di chilometri da Mariupol. I soldati sono stati portati in ospedale. Altri 211 combattenti evacuati dall’impianto saranno portati a Olenivka, attraverso corridoi umanitari, e lì scambiati con prigionieri di guerra russi, ha reso noto il ministero della Difesa di Kiev. Nell’acciaieria restano ancora dei combattenti, non è chiaro in che numero. 

“Tutti i soldati dovranno essere riportati sul territorio controllato dall’Ucraina seguendo la procedura di scambio”, ha annunciato nella notte la viceministra della Difesa ucraina Hanna Maliar.  

“I nostri eroi ci servono vivi” ha detto su Telegram il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, ringraziando “i militari delle forze armate ucraine, dell’intelligence, della squadra dei negoziati, del Comitato internazionale della Croce Rossa, e dell’Onu”. “E’ iniziata l’operazione per far tornare i nostri militari a casa. E’ un lavoro che richiede attenzione e tempi lunghi” aggiunge, spiegando che “continua la massima attività diplomatica in tutte le aree del Paese”. 

ESPLOSIONI A LEOPOLI – Nelle prime ore di oggi sono state sentite alcune esplosioni nella zona di Leopoli. Secondo il capo dell’amministrazione militare della regione, Maksym Kozytsky, i russi hanno condotto un attacco missilistico contro una base militare ucraina a 15 chilometri dal confine polacco. Come riporta la Cnn avrebbero riguardato l’area nord e nord-ovest e si sarebbero sentite poco dopo le 00.45, ora locale, poco dopo che si erano sentite le sirene. 

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