Nuovo splendore per la Cella di San Tommaso d’Aquino nella Basilica di San Domenico Maggiore a Napoli
grazie al progetto di restauro e valorizzazione promosso dall’Associazione Friends of Naples insieme a Giuseppe, Giulia e Gabriella d’Aquino di Caramanico e al Museo Cappella Sansevero con la collaborazione dei Frati del Convento di San Domenico Maggiore e del Comune di Napoli. I visitatori, da domenica 17 ottobre, potranno così ammirare la rinnovata bellezza della piccola cella all’interno della Basilica dove San Tommaso d’Aquino abitò per circa due anni, e dove sono attualmente conservati i cimeli e le reliquie del Santo. I lavori, con un’attenta analisi e valutazione e sotto l’Alta Vigilanza della Soprintendenza per Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per il Comune di Napoli i Beni Storici ed Artistici di Napoli, hanno donato all’ambiente una nuova luce e fruizione: dall’ammodernamento dell’impianto di illuminazione, al restauro del portone di ingresso e del quadro di Francesco Solimena che rappresenta il Santo “Dottore della Chiesa”. E ancora il recupero delle antiche cornici dorate e delle parti lignee e la realizzazione dei nuovi pannelli espositivi. Ad accogliere i visitatori nella Cella la musica scritta e composta dallo stesso San Tommaso.
A presentare oggi il progetto, nel corso di una conferenza stampa a San Domenico Maggiore, sono intervenuti frate Francesco Maria Ricci, O.p. Priore provinciale dei Frati Predicatori Italia Meridionale, la dottoressa Barbara Balbi, Funzionaria Restauratrice Sabap per il Comune di Napoli, la dottoressa Rosa Romano, Responsabile dell’Ufficio Stampa Sabap e storica dell’arte per il Comune di Napoli, insieme all’ingegnere Giuseppe d’Aquino di Caramanico, uno degli ultimi discendenti di San Tommaso d’Aquino, e all’architetto Alberto Sifola, Presidente Friends of Naples Onlus. ”
Napoli richiede una rinata, assoluta, incondizionata passione. Solo così potremo riappropriarci del nostro immenso patrimonio artistico. La Cella del Santo è un microcosmo che ha richiesto un raffinato intervento, curato nei minimi dettagli da studiosi ed artigiani esperti ed incredibilmente numerosi” ha osservato l’architetto Alberto Sifola, presidente di Friends of Naples Onlus. “Siamo – ha aggiunto Sifola – un grande gruppo di lavoro, un team trasversale composto da storici dell’arte, tecnici e artigiani che seguono attentamente le linee guida della Soprintendenza”.
Il progetto, é stato sottolineato, non sarebbe stato possibile senza l’iniziativa della famiglia d’Aquino di Caramanico che ha già testimoniato la sua generosità verso la città di Napoli con la donazione dell’archivio della sua Casata al Pio Monte della Misericordia voluta in vita dal Conte Alessandro Raimondo d’Aquino di Caramanico, spentosi nel 2015, e che ha così istituito il Fondo d’Aquino di Caramanico. Nel Fondo – che è stato dichiarato nel 2017 con decreto del Ministero dei Beni Culturali (Mibact) di “interesse storico particolarmente importante” ed é composto da una Biblioteca di oltre 12mila volumi – tra le oltre 150 antiche pergamene é presente la Bolla di Papa Pio V del 12 aprile 1567 con cui San Tommaso d’Aquino venne proclamato Dottore della Chiesa.
Il Complesso di San Domenico Maggiore è uno dei monumenti più importanti del centro storico napoletano. Qui visse e insegnò anche Tommaso d’Aquino, uno dei pensatori più importanti della storia dell’occidente, fra i principali pilastri teologici e filosofici della Chiesa cattolica e punto di raccordo fra la cristianità e la filosofia classica. Dal 2019 il sito è all’attenzione dell’Associazione Friends of Naples Onlus; il progetto di lavoro con gli interventi di recupero, nonostante le numerose difficoltà dovute alla pandemia, sono stati avviati a maggio 2020 e si sono appena conclusi: l’impianto di illuminazione, con la collaborazione degli esperti illuminotecnici di Studio Light, è stato sostituito e adeguato agli attuali standard tecnologici, migliorando la fruizione dell’ambiente in modo da esaltare le opere d’arte e le reliquie all’interno della Cella.
Inoltre, il dipinto di San Tommaso d’Aquino a opera di Francesco Solimena ha ritrovato i suoi colori grazie alla restauratrice Karin Tortora e al contributo di Matilde Giliberti Lauro Grotto d’Aquino; la porta di accesso alla Cella è stata restaurata e ridipinta con l’antica tecnica del finto legno da Ernesto Signorelli e grazie alla generosità di Merribel Ayres. Interventi di pulitura hanno interessato le antiche dorature che decorano la nicchia contenente l’omero del Santo grazie al lavoro dell’artigiano Giovanni Buonocore. A contribuire al restauro delle parti lignee sono state Euromediterranea Mobili e Sorrentino. Per una nuova e approfondita fruizione del sito sono stati progettati pannelli espositivi, con testo in italiano e in inglese, accompagnati da fotografie che raccontano le vicissitudini delle reliquie di San Tommaso, realizzati grazie al contributo degli artigiani Domenico Minini e Sansone Sicurezza, di Ippolito Tessuti e Sie Impianti mentre Del Core Restyling e Home Decoration hanno fornito assistenza durante tutte le fasi di lavorazione.
Gli interventi realizzati sono il frutto di una virtuosa collaborazione tra operatori pubblici e privati accomunati dall’intento di prendersi cura e di valorizzare l’immenso patrimonio storico e artistico di Napoli. La cerimonia di inaugurazione della Cella si terrà sabato 16 ottobre e sarà trasmessa i
n diretta sul canale Instagram di Friends of Naples Onlus. Il programma prevede alle ore 17.00 una “Conversazione su San Tommaso d’Aquino” con il professor Giovanni Ventimiglia, ordinario di Filosofia teoretica all’Università di Lucerna, considerato uno dei maggiori studiosi al mondo del pensiero e della vita del Santo, e a seguire, alle ore 18.00, la Santa Messa officiata per l’occasione da S.E. l’Arcivescovo di Napoli Domenico Battaglia. La Cella di San Tommaso sarà visitabile nel circuito del museo Doma.