Berlinale 2024, l’Orso d’Oro va a Dahomey di Mati Diop

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Dahomey di Mati Diop vince l’Orso d’Oro per il miglior film alla 74esima edizione della Berlinale. La Giuria internazionale, presieduta da Lupita Nyong’o e composta da Brady Corbet, Ann Hui, Christian Petzold, Albert Serra, Jasmine Trinca e Oksana Zabuzhko, incorona così la regista francese di origini senegalesi, che ha dedicato il suo documentario alla restituzione al Benin di ventisei oggetti trafugati del Regno di Dahomey durante la guerra di colonizzazione e conservati al Musée du quai Branly di Parigi. 

Hong San-soo manca ancora una volta l’Orso d’Oro e conquista il quarto Orso d’Argento in carriera. Premio della Giuria a L’empire di Bruno Dumont. Sebastian Stan, noto come il Winter Soldier del Marvel Cinematic Universe, vince il suo primo premio a un Festival: con A Different Man, in cui interpreta un aspirante attore affetto da una malformazione al viso, ottiene l’Orso d’Argento per la miglior interpretazione da protagonista. Emily Watson riceve il premio per la miglior interpretazione non protagonista nel film d’apertura del Festival, Small Things Like These, nel ruolo di una suore coinvolta nel caso delle Magdalene Houses. Niente da fare per i due film italiani in concorso, Antoher End e Gloria!. 

Tra i documentari vince No Other Land, incentrato su un attivista palestinese, diretto da un collettivo israelo-palestinese formato da quattro giovani attivisti e realizzato come “un atto di resistenza creativa nella speranza di una maggiore giustizia”. Nella sezione Encounters, dedicata ai lavori più pionieristici, s’impone Direct Action, fluviale documentario che racconta le vicende di un collettivo rurale di centocinquanta persone che ha resistito con successo al progetto di espansione di un aeroporto internazionale nel 2018, che dal 2021 ha dato vita a un nuovo movimento ecologista. 

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