(Adnkronos) – Nessun parallelo tra la tragedia delle Foibe e la Shoah. A puntualizzarlo il ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, rispondendo ad un’interrogazione del deputato e segretario di Sinistra italiana, Nicola Fratoianni, il quale lamentava che “in occasione del Giorno del Ricordo, la commemorazione dei massacri delle foibe e dell’esodo dall’Istria, il ministero dell’Istruzione” avesse “pubblicato una circolare in cui veniva fatto un parallelo esplicito tra il genocidio degli Ebrei e le uccisioni lungo il confine orientale italiano, comparazione respinta dalla quasi totalità degli storici e dalla comunità ebraica”.
“In occasione della celebrazione del ‘Giorno del Ricordo’ -scrive Bianchi nella risposta- il capo dipartimento per il Sistema educativo di istruzione e formazione, con la propria nota dell’8 febbraio 2022, ha invitato il mondo della scuola ad affrontare la ricorrenza di una delle tragedie italiane ed europee avvenute nella prima metà del Novecento in maniera non rituale e acritica. Nella citata nota non si stabiliva il parallelo storico tra lo sterminio nazifascista degli Ebrei e i tragici episodi di repressione avvenuti nelle terre giuliano-dalmate. Al contrario, la nota riflette quanto da me dichiarato e apprezzato dalla Comunità ebraica italiana, ovvero, che ogni dramma ha la sua unicità e che, per questo motivo, deve essere ricordato nella sua specificità”.
Bianchi esprime poi un ringraziamento al “capo dipartimento Versari, la cui alta professionalità è testimoniata dai ruoli ricoperti all’interno del ministero dell’Istruzione nel corso della sua carriera e con Governi di diverso orientamento, per la costante e qualificata opera di servizio alla scuola italiana”.
Il ministro ringrazia anche Fratoianni, perchè “mi ha offerto l’opportunità di ribadire che il ministero dell’Istruzione ha sempre promosso iniziative volte alla sensibilizzazione dei nostri ragazze e ragazzi rispetto a giornate commemorative fondamentali per conservare e rinnovare la memoria di questa e di altre complesse e dolorose vicende della storia, nonché per sollecitare riflessioni profonde sui valori fondanti della nostra Costituzione”.