Biglietti aerei, decidono gli algoritmi: come cambia il prezzo?

(Adnkronos) – Come cambia il prezzo dei biglietti aerei? E perché salgono e scendono continuamente, senza un apparente criterio logico? Sono le domande che si pone chiunque voglia prenotare online un volo verso una qualunque destinazione, senza ricorrere a un’agenzia di viaggio. La risposta, allo stesso tempo semplice e articolata, è che i prezzi sono gestiti dagli algoritmi. Il problema è capire anche quali sono realmente i criteri che l’intelligenza artificiale usa per farli salire e scendere, secondo le esigenze indicate dalle compagnie aeree.  

Alcune informazioni sono di dominio pubblico, altre continuano ad essere tenute ‘segrete’ per non alimentare dubbi, più o meno legittimi, sulla correttezza delle operazioni. L’Adnkronos ha parlato con un manager di una compagnia aerea che spiega quali sono questi criteri e quali sono le logiche che li determinano.  

Mi collego il lunedì mattina da un ufficio e trovo un biglietto a un determinato costo, mi ricollego il martedì sera da casa e il prezzo è salito, o sceso, anche di cento euro. Cosa è successo? La risposta è la geolocalizzazione. Il costo del biglietto cambia a seconda del luogo in cui si fa la ricerca e del tipo di dispositivo utilizzato. Perché? Perché gli algoritmi sono in grado di elaborare questi dati per capire quanto il cliente sia in grado di spendere.  

Semplificando: può costare di più un biglietto acquistato nel centro di una città e con uno smartphone di ultima generazione rispetto allo stesso biglietto acquistato fuori città, o in periferia, da un vecchio Pc. Lo stesso biglietto, riferito allo stesso posto all’interno della stessa categoria di servizio, ad esempio una classe economica, può variare anche di centinaia di euro.  

Poi, resistono tutti gli altri fattori che tradizionalmente agiscono sulla formazione del prezzo. Il periodo del viaggio, ovviamente incide la stagionalità alta o bassa, perché se vado verso una località di mare d’estate il prezzo sale, così come avviene per le Feste di Natale; le politiche delle singole compagnie, ad esempio il lancio di una nuova rotta o gli sconti per una particolare operazione di marketing; l’esigenza di riempire l’aereo entro una determinata data per ragioni di programmazione e di costi, perché il prezzo di un volo oscilla in un determinato arco temporale per dar modo alla compagnia di vendere il numero massimo di posti, minimizzando la perdita, o meglio il mancato incasso, che aumenta all’aumentare dei posti non venduti.  

In sintesi, non è la fortuna e neanche il tempismo perfetto a consentire di risparmiare sui biglietti aerei acquistati online. Sono gli algoritmi, e la lettura dei dati, a decidere se sei il cliente giusto per applicare uno sconto o, al contrario, quello più propenso a pagare un prezzo più alto. (di Fabio Insenga) 

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