Bonus acqua, a chi spetta e come fare domanda

Il bonus acqua è una misura che è stata introdotta con la finalità di ridurre la spesa per il servizio idrico di tutte quelle famiglie che si trovano in una condizione di disagio economico e sociale. Spetta, ricorda studiocataldi.it, anche ai titolari di reddito o pensione di cittadinanza, viene riconosciuto automaticamente 

Prevista dal DPCM del 13 ottobre 2016, in virtù dell’art. 60 del Collegato Ambientale (Legge n. 221/2015) è stata attuata dall’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente. 

In pratica, grazie al bonus acqua, l’utente è esonerato dal pagamento di un quantitativo minimo di acqua a persona all’anno, stabilito nella misura di 50 litri giorno a persona, perché considerato come quantitativo corrispondente ai fabbisogni essenziali del singolo. 

La tariffa agevolata però non è la stessa su tutto il territorio nazionale, per cui l’utente deve controllare sul sito del gestore il corrispettivo previsto per 18,25 metri cubi di acqua all’anno per persona per conoscere il valore del bonus. 

BONUS ACQUA PER SERVIZI DI FOGNATURA E DEPURAZIONE 

Il decreto fiscale n. 124/2019 dispone al comma 4 dell’art. 57 bis che a partire dal 2020 la tariffa sociale per il servizio idrico integrato “comprende, con riferimento al quantitativo minimo vitale, anche gli oneri relativi ai servizi di fognatura e depurazione, le cui modalità di quantificazione, riconoscimento ed erogazione sono disciplinate dall’Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente.” 

BONUS ACQUA AUTOMATICO 

Il comma successivo dell’art. 57 bis del decreto n. 124/2019 dispone inoltre che a partire dal 2021 i bonus sociali per la fornitura dell’energia elettrica e del gas naturale e le agevolazioni relative al servizio idrico integrato “sono riconosciuti automaticamente a tutti i soggetti il cui indicatore della situazione economica equivalente in corso di validità sia compreso entro i limiti stabiliti dalla legislazione vigente. L’Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente, con propri provvedimenti, sentito il Garante per la protezione dei dati personali, definisce le modalità di trasmissione delle informazioni utili da parte dell’Istituto nazionale della previdenza sociale al Sistema informativo integrato gestito dalla società Acquirente unico Spa.” 

BENEFICIARI ANCHE I TITOLARI DEL REDDITO DI CITTADINANZA 

Al bonus acqua hanno diritto gli utenti diretti (titolari di una fornitura ad uso domestico residente) e indiretti (che invece utilizza nella residenza un servizio di acquedotto condominiale), in condizioni di disagio economiche, che fanno parte di nuclei familiari con i seguenti indicatori di reddito ISEE: 

– ISEE non superiore a 8.265 euro; 

– ISEE non superiore a 20.000 euro con un minimo di 4 figli a carico; 

– i titolari del Reddito di cittadinanza e di pensione di cittadinanza con ISEE non superiore a 8.265 euro. 

Ai titolari del reddito e della pensione di cittadinanza è consentito beneficiare dei bonus energia, gas e acqua in virtù del decreto fiscale n. 124/2019, purché il loro ISEE non superi la soglia degli 8.265 euro. 

COME E DOVE FARE DOMANDA 

Chi ha diritto di beneficiare del bonus acqua dal 1 gennaio 2021 non deve più presentare la domanda per ottenere i bonus per disagio economico presso i Comuni o i CAF. Questi soggetti infatti dal 1° gennaio 2021 non accettano più le domande per il bonus acqua. 

E’ infatti sufficiente che ogni anno, con decorrenza dal 2021, il cittadino/nucleo familiare presenti la propria Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU) per ottenere l’attestazione dell’ISEE utile per le diverse prestazioni sociali agevolate. 

Se dalla DSU emerge che il richiedente è in possesso dei requisiti richiesti per avere diritto al bonus, l’INPS invia i dati al SII (sistema informativo integrato che contiene informazioni utili a individuare le forniture e i gestori territorialmente competenti). L’incrocio di questi dati con quelli delle DSU consentono infatti ad Arera di erogare i bonus a chi ne ha diritto. 

DURATA DEL BONUS ACQUA 

Il bonus acqua ha una durata di 12 mesi dalla data di ammissione alla riduzione e la cifra del bonus viene detratta direttamente dalla bolletta, che riporta una parte del bonus proporzionale al periodo cui la stessa fa riferimento. 

(Adnkronos)