(Adnkronos) – “Mi associo alla nobile esortazione del vicepresidente del Csm Fabio Pinelli, che ha esortato le forze politiche a ragionare sulla ipotesi di un indulto parziale”. Così il presidente del Cnel Renato Brunetta, in un intervento sul Sole 24 Ore.
“In un carcere sovraffollato, luogo di isolamento, umiliazione, malattia e morte, la pena rischia di perdere la certezza dell’esempio, che è la vera fonte di legittimazione della potestà punitiva, per trasformarsi invece in certezza della recidiva – afferma – Lo Stato può punire perché, a differenza di chi si macchia di un reato, non cede all’irrazionalità, non pratica la vendetta, che invece è la leva del male, non punta all’isolamento e all’emarginazione degli individui, ma fa piuttosto comunità. Nelle condizioni date c’è il rischio che la pena venga meno alla sua certezza, intesa nel senso più ampio”.
“Perciò una riflessione pragmatica sul rischio di questo tragico capovolgimento diventa ineludibile per qualunque responsabilità politica. In questo mi associo alla nobile esortazione del vicepresidente del Csm Fabio Pinelli, che ha esortato le forze politiche a ragionare sulla ipotesi di un indulto parziale. L’ipotesi di un indulto parziale, che coinvolga i detenuti per reati meno gravi, cioè coloro che il lavoro può recuperare alla società e il carcere può cronicizzare in professionisti criminali, realizza – sottolinea – almeno quattro obiettivi: umanizzare le carceri, concorrere ad abbattere la recidiva, risarcire vittime e società, produrre ricchezza. Una pena così ‘certa’ realizzerebbe i propri effetti retributivi, deterrenti e, naturalmente, rieducativi, in una visione d’insieme, la sola vincente, indirizzando la capacità punitiva dello Stato verso un obiettivo di inclusione sociale. Ma, soprattutto, non avrebbe controindicazioni politiche”.
“Penso che la proposta di Renato Brunetta oggi sul Sole24ore vada ripresa, sostenuta, resa effettiva. Spero che opposizione e maggioranza possano convergere su un obiettivo minimo di umanità, civiltà, decenza. Chi ci sta?”, scrive sui social il senatore Pd Filippo Sensi.