(Adnkronos) – Il sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro sarà sentito domani dai pm di Roma nell’ambito dell’inchiesta per rivelazione e utilizzazione del segreto d’ufficio. Il sottosegretario è stato iscritto nel registro degli indagati. L’indagine è stata aperta dopo l’esposto presentato dal deputato di Alleanza Verdi e Sinistra Angelo Bonelli in relazione all’intervento del parlamentare Giovanni Donzelli sulla vicenda dell’anarchico Alfredo Cospito.
Nell’esposto che ha dato origine all’indagine si fa riferimento alle conversazioni in carcere tra Cospito e un esponente della ‘ndrangheta e un camorrista avvenute tra dicembre e gennaio scorsi poi lette in aula.
“Spiace che a fare chiarezza sulla vicenda di Donzelli e Delmastro non sia stato il ministero della Giustizia ma sia l’autorità giudiziaria che sulla base dell’esposto che ho presentato il 2 febbraio alla Procura della Repubblica di Roma oggi avrebbe indagato per rivelazioni di segreto d’ufficio il sottosegretario Delmastro” dice Angelo Bonelli. “La risposta che il ministero della Giustizia mi ha fornito pochi giorni fa è un vero e proprio boomerang – sottolinea – perché nelle intenzioni del ministro Nordio c’era una chiara volontà di difendere e salvaguardare politicamente Donzelli e Delmastro che irresponsabilmente avevano diffuso atti del Dap riservati”.
“Perché sono un boomerang le dichiarazioni del ministero? Il ministero mi ha comunicato che gli atti sul caso Cospito che avevo formalmente chiesto , a differenza di Donzelli, non erano divulgabili non per segreto di Stato o segreto investigativo, come il ministro ha incredibilmente dichiarato in Parlamento, bensì per violazione del segreto di ufficio. Nel respingermi la richiesta di avere gli stessi atti che Donzelli ha reso pubblici, il ministero ha fatto riferimento a due norme per giustificare il diniego, ovvero art. 24/1990 e del D.M. del 25 gennaio 96 n. 115”. “Questo riferimento da parte del ministero – continua Bonelli – è la prova che quegli atti erano riservati per stessa ammissione del ministero della Giustizia, quindi non c’entra nulla il segreto di Stato né il segreto amministrativo”.
“Ora, ad accertare le responsabilità sarà, purtroppo, l’autorità giudiziaria e non il ministro Nordio che si è prestato a un’inaccettabile operazione politica che, da uomo diritto come lui è, non avrebbe dovuto avallare. Si è fatto trascinare in una difesa di ufficio degli esponenti di Fratelli d’Italia. Ribadisco che a prescindere dall’esito dell’inchiesta giudiziaria il sottosegretario Delmastro e l’onorevole Donzelli si devono dimettere rispettivamente da sottosegretario e vicepresidente Copasir per evidente inadeguatezza e inaffidabilità e non vorrei che dall’inchiesta scaturisse una sconfessione delle tesi del ministro Nordio, perché a quel punto chiederemo conto anche a lui”.