“L’Italia in questo momento è posizionata su una strategia molto simile a quella di Boris Johnson”. E’ il giudizio del professor Andrea Crisanti, ordinario di Microbiologia all’università di Padova, in collegamento con Agorà. “L’Italia in questo momento è posizionata su una strategia molto simile a quella di Boris Johnson. Abbiamo le quarantene accorciate, abbiamo i tamponi rapidi che non servono a nulla, l’unico baluardo è il green pass con 200mila contagi al giorno: non venitemi a dire che il green pass funziona… L’importante è essere chiari. Io penso che la strategia debba essere allineata con l’obiettivo dichiarato, altrimenti non c’è trasparenza. In Italia, con le misure adottate, siamo in una situazione molto simile a quella di Boris Johnson”, ripete.
In Italia, osserva, “vediamo una leggera diminuzione della crescita dei casi dopo 15-18 giorni di vacanza nelle scuole. Poi penso che i casi torneranno ad aumentare fino al picco alla fine di gennaio. E dopo i casi dovrebbero cominciare a diminuire. Il picco dei decessi, invece, è sfasato di circa 2 settimane rispetto a quello dei contagi”.
Per Crisanti è indispensabile mantenere un bollettino dettagliato. “L’epidemia è un fenomeno complesso che si misura attraverso una serie di parametri. E visto che siamo in un’epidemia che interessa tutti, per trasparenza dobbiamo sapere tutto. Dare numeri solo su ricoveri o decessi significherebbe nascondere una parte importante della verità”, afferma.