(Adnkronos) – Continua il calo delle prescrizioni di anticorpi monoclonali contro Covid-19 in Italia. Negli ultimi 7 giorni monitorati dall’Agenzia italiana del farmaco Aifa, dal 3 al 9 febbraio, le richieste di farmaco sono state 2.243 contro le 2.659 della settimana precedente, con una media giornaliera in diminuzione del 14,68% (320 circa contro 375), per un totale di 44.499 a partire dal 10 marzo, quando questi medicinali sono stati autorizzati in via emergenziale in Italia. Sono 266, in costante aumento, le strutture di 21 regioni o province autonome che hanno prescritto queste terapie.
E’ il quadro che emerge dal 45esimo report Aifa sul monitoraggio di questi farmaci. La maggior parte dei pazienti trattati (21.583) ha ricevuto la combinazione casirivimab-imdevimab, seguita dal mix bamlanivimab-etesevimab (17.204), mentre salgono da 5.149 a 6.889 le prescrizioni di sotrovimab, ritenuto efficace contro la variante Omicron di Sars-CoV-2. I pazienti trattati sono dunque 1.740 in più nel giro di 7 giorni, la maggioranza di quelli per i quali sono state registrate le richieste di farmaco nell’ultima settimana. Ferme a quota 823 le prescrizioni di bamlanivimab da solo.
Dall’inizio del monitoraggio, in numeri assoluti è il Veneto la regione per la quale si rileva il maggiore utilizzo di monoclonali con 8.097 pazienti trattati, seguito dal Lazio con 6.906 pazienti e dalla Toscana con 4.451, mentre agli ultimi posti ci sono provincia autonoma di Bolzano, e a salire Molise e provincia autonoma di Trento, rispettivamente a quota 110, 124 e 200 pazienti inseriti nel registro. Nell’ultima settimana analizzata, il numero più alto di prescrizioni è stato segnalato dal Lazio (347, -4,93% la media giornaliera rispetto alla settimana precedente), seguito dal Veneto (345, -33,53%) e dalla Campania (199, -17,08%).