Covid Italia, Brusaferro: “Verso Rt a 1,55 prossima settimana”

“C’è stata un’evoluzione rapida” dell’epidemia di covid. L’indice di contagio “Rt è in crescita. Attualmente è a 1,29 nel nostro Paese. E quando guardiamo a quello proiettato avanti di una settimana, ci mostra come la crescita sia netta e sia proiettato a 1,55. Parliamo sempre dell’Rt sintomatici, cioè non solo positivi ma le persone che oltre a essere positive hanno anche sintomi”. Lo ha spiegato il presidente dell’Istituto superiore di sanità (Iss), Silvio Brusaferro, durante la conferenza stampa sull’analisi dei dati del monitoraggio regionale Covid della Cabina di regia. 

“Anche l’indice Rt degli ospedalizzati è sopra la soglia dell’1, con un valore di 1,16, anche se la curva sembra abbastanza piatta e la stiamo monitorando per vedere l’evoluzione, ha aggiunto Brusaferro.  

“Confrontando gli ultimi 15 giorni con i precedenti emerge come in tutte o quasi tutte le regioni ci sia una marcata crescita” dell’incidenza di Sars-CoV-2. “Questo si conferma anche nell’ultima settimana. E vediamo che la crescita è caratterizzata in questa fase soprattutto da nuovi casi nella fascia d’età 10-19 e 20-29, seguita da 30-39. Quindi è la popolazione più giovane che in questo momento alimenta i nuovi casi”, ha rilevato. 

“L’età media di chi contrae l’infezione” da Sars-CoV-2 “si sta abbassando”. E infatti “l’età mediana alla diagnosi è di 25 anni, sta decrescendo molto rapidamente. Anche l’età mediana al primo ricovero si sta abbassando ed è a 48 anni. Si abbassa poi a 59 anni l’età mediana del ricovero in terapia intensiva. Rimane invece piuttosto stabile l’età mediana di chi purtroppo decede, anche se essendo numeri limitati l’intervallo di confidenza è piuttosto ampio”, è il quadro tracciato dal presidente Iss. 

“Aumenta anche la quota di casi che si importano dall’estero o da fuori regione”, dato che mostra che “ci sono situazioni di rientro o di movimento fra regioni”. 

Aumenta la genotipizzazione e il sequenziamento di campioni Covid in Italia. “Il dato positivo è che siamo a 9,3% dei ceppi sequenziati” a giugno 2021. “E il dato che censiamo è che sta aumentando la quota della variante Delta” di Sars-CoV-2 “e sta progressivamente decrescendo la variante Alfa”, ha sottolineato Brusaferro commentando un grafico dal quale si evince che negli ultimi 45 giorni, per la prima volta il numero di segnalazioni di casi causati dalla variante Delta in Italia (46%) ha superato quelli causati dalla variante Alfa. “Questo è un dato atteso – ha evidenziato Brusaferro – ma il dato di oggi lo conferma. Anche prendendo in considerazione un periodo più breve, dal 5 giugno al 19 luglio”.  

 

(Adnkronos)