Superati i 10mila contagi covid in Italia, mentre la quarta ondata del virus sta dilagando in Europa. “In Germania la situazione è drammatica”, ha dichiarato la cancelliera Angela Merkel. Diversi i Paesi del Vecchio Continente che tra restrizioni, nuovi lockdown e misure per i non vaccinati stanno cercando di contenere le infezioni.
L’aumento dei casi è generale, evidenzia l’Oms, ma l’Europa ormai da giorni è ‘osservata speciale’, in quanto ha guidato il rialzo delle infezioni registrate e continua a mostrare numeri in salita con la più alta incidenza settimanale dei casi per 100mila abitanti (230), seguita dalla Regione delle Americhe (74,2 nuovi casi ogni 100mila abitanti).
Covid Italia, bollettino 17 novembre
Sono 10.172 i nuovi contagi da Coronavirus registrati in Italia mercoledì 17 novembre 2021, secondo i dati e i numeri Covid – regione per regione – del bollettino della Protezione Civile e del ministero della Salute. Si registrano inoltre altri 72 morti. Nelle ultime 24 ore sono stati processati 537.765 tamponi con un tasso di positività all’1,89%. Sono 4.060 i ricoverati con sintomi, 90 in più da ieri. Sono 486 le terapie intensive occupate, 5 in più da ieri. I guariti sono stati 6.406, 4.623.192 da inizio pandemia.
Germania
La situazione relativa al covid in Germania è “drammatica”, ha dichiarato Merkel, ribadendo il suo appello a vaccinarsi contro il coronavirus. Nel Paese, colpito dalla quarta ondata, c’è stato un nuovo picco di casi: secondo i dati del Robert Koch Institut nelle ultime 24 ore le nuove infezioni registrate sono state 52.826 ed i decessi 294, mentre l’incidenza settimanale per 100mila abitanti è salita a 319,5 casi contro i 312,4 di ieri.
“Non è troppo tardi per optare per una prima dose di vaccino – ha detto la Merkel a un congresso dei sindaci tedeschi – Chiunque si vaccina protegge se stesso e gli altri. E se un numero sufficiente di persone si vaccina, così si esce dalla pandemia”. La cancelliera ha aggiunto che è necessario uno “sforzo nazionale” per quanto riguarda la terza dose.
Di fronte alla crescita dei contagi, le regioni tedesche inaspriscono le restrizioni senza aspettare il governo centrale di Berlino. La scelta è quella del green pass 2G – vaccinati (geimpft) o guariti (genesen) – escludendo la possibilità di ottenere il certificato con un tampone negativo.
Dopo la Baviera, che ha imposto il 2G per alberghi e ristoranti e cancellato il mercato di Natale a Monaco, è stato il turno del Nord Reno Westfalia. Anche in questo Land, il più popoloso della Germania, il premier Hendrik Wuest ha imposto il 2G. Per particolari eventi, come quelli legati alla tradizione dell’inaugurazione del carnevale, servirà un “2G plus”, ovvero vaccinai o guariti dovranno esibire anche un tampone negativo.
Più a sud anche il Baden-Wuerttemberg ha scelto il 2G, necessario ormai per accedere a ristoranti, musei, palestre, piscine e scuole di musica. Torna inoltre l’obbligo di mascherina nelle scuole. A est, in Turingia, il 2G viene imposto per entrare in ristoranti, bar, alberghi, ostelli e partecipare a grandi eventi. Il green pass servirà anche per i dipendenti di queste strutture, ma in versione 3G, anche con i ‘getestet’, ovvero chi ha un test negativo.
Olanda
L’Olanda ha sfiorato i 21mila contagi giornalieri da Covid. Sono stati infatti registrati 20.829 nuovi casi in 24 ore, il numero più alto mai raggiunto dall’inizio della pandemia, nel settimo giorno consecutivo di dati record. I morti sono 44, il numero più alto da maggio. Le persone ricoverate sono 2077, di cui 402 in terapia intensiva. Negli ultimi sette giorni, l’Istuto di sanità pubblica olandese Rivm ha rilevato una crescita del 48% dei contagi rispetto alla settimana precedente. Rotterdam e Amsterdam sono le città più colpite.
Lo scorso weekend il governo ha imposto un parziale lockdown per contrastare la nuova ondata di contagi in questo Paese di 17,4 milioni di abitanti. Vi sono restrizioni nei contatti e un orario ridotto per ristoranti e negozi. L’obbligo di portare la mascherina e rispettare le distanze sociali è stato nuovamente introdotto.
Gran Bretagna
L’ultimo bollettino covid-19 ha registrato 38.263 nuovi casi di Covid-19 e 201 morti il bilancio della pandemia nel Regno Unito nelle ultime 24 ore. Un dato in crescita rispetto alle 37.243 nuove infezioni del giorno precdeente.
Belgio
“Avevamo sperato tutti di avere un inverno senza coronavirus, ma il Belgio non è un’isola. I segnali d’allarme sono tutti rossi”. Così in conferenza stampa il primo ministro belga, Alexander De Croo, annunciando l’inasprimento delle restrizioni per arginare l’impennata di casi di Covid. Oltre a un aumento dello smart working, con l’obbligo di lavoro a casa quattro giorni a settimana, le autorità belghe hanno stabilito che, da sabato, tutte le persone che si trovano in luoghi al chiuso come caffè e ristoranti dovranno indossare la mascherina a meno che non siano seduti al tavolo.
La regola si applicherà a coloro che hanno almeno 10 anni. Le discoteche invece potrebbero dover testare i propri clienti per permettergli di ballare senza mascherina. In Belgio, uno dei Paesi europei più colpiti dalla quarta ondata, le persone che vogliono mangiare in un ristorante o andare a teatro devono già presentare il Green pass.
Svezia
La Svezia vuole imporre l’obbligo di Green pass dal primo dicembre per accedere agli eventi al chiuso con più di 100 persone, una misura raccomandata dalle autorità sanitarie locali al governo per evitare un’impennata dei contagi nelle prossime settimane. Al contrario di diversi Paesi europei, la Svezia in questa fase non deve far fronte a un’emergenza, ma i modelli matematici suggeriscono un picco di casi a metà dicembre.
Da qui la proposta del governo, annunciata in conferenza stampa dalla ministra della Salute, Lena Hallengren. “Sta aumentando la diffusione (del Covid, ndr.) in Europa. Non l’abbiamo ancora vista in Svezia, ma non siamo isolati – ha dichiarato -. Dobbiamo essere in grado di utilizzare i certificati di vaccinazione”.
Circa l’85% degli svedesi con più di 16 anni ha ricevuto una dose di vaccino e l’82% ha ricevuto due o più dosi. Il Paese scandinavo ha attualmente il numero più basso di pazienti positivi ricoverati in ospedale e in terapia intensiva nell’Unione Europea in rapporto alla popolazione.
Austria
E’ invece scattato il 15 novembre in Austria il lockdown per i non vaccinati contro il Covid. Durerà almeno 10 giorni. Come deciso in un incontro tra il cancelliere austriaco Alexander Schallenberg e i governatori delle regioni, alle persone non vaccinate sarà permesso lasciare le proprie case solo per andare a lavorare, peri i servizi essenziali o per emergenze mediche. Nelle scorse 24 ore in Austria si sono registrati 11.552 casi e il tasso di incidenza settimanale è salito a quasi 850 ogni 100mila persone.
L’obiettivo del lockdown è di incoraggiare le vaccinazioni e di ridurre i contatti sociali di circa il 30%. Al momento circa il 65% della popolazione è vaccinata. Nei giorni scorsi il governo aveva fatto sapere che il lockdown sarebbe eventualmente scattato quando si fosse arrivati allo soglia di 600 letti di terapia intensiva occupati, ma il trend è in aumento e le autorità hanno deciso di anticipare la misura.