(Adnkronos) – La variante Omicron di Sars-CoV-2 rappresenta la quasi totalità (99,97%) dei sequenziamenti. Il restante 0,03% è da attribuire a un ricombinante Delta/Omicron. BA.5 risulta predominante (87%), con 138 differenti sottolignaggi identificati (incluso il lignaggio parentale). Tra questi, BQ.1.1, ribattezzata Cerberus, ha raggiunto una frequenza del 38,9% (era 30,8% del precedente rapporto).
Si continua a osservare un incremento, sebbene moderato, nella proporzione di sequenziamenti attribuibili ai sottolignaggi CH.1.1 (Orthrus) e XBB.1.5 (Kraken). E’ la fotografia scattata dal rapporto ‘Prevalenza e distribuzione delle varianti di Sars-CoV-2 di interesse per la sanità pubblica in Italia’ dell’Istituto superiore di sanità, con i dati di sequenziamento depositati in I-Co-Gen nelle ultime 6 settimane (19 dicembre 2022-29 gennaio 2023).
“Nell’attuale scenario è necessario continuare a monitorare, in coerenza con le raccomandazioni nazionali ed internazionali, la diffusione delle varianti virali circolanti nel Paese attraverso il sequenziamento dei campioni positivi per Covid-19”, rimarca l’Iss.
Kraken e Orthrus, dunque, in Italia al momento sembrano non decollare. La proporzione di sequenziamenti attribuibili ai sottolignaggi CH.1.1 è pari al 2,2%, rispetto allo 0,6% del precedente bollettino, mentre la quota XBB.1.5 è dell’1,1% contro lo 0,05%.