(Adnkronos) –
Il 29% delle aziende a livello mondiale ha subito una violazione dei propri dati nell’ultimo anno e, nonostante gli ingenti investimenti nel settore, solo il 48% di esse – una su due – ha un piano formale per contrastare gli attacchi cyber. Stando alla ricerca effettuata da Thales in 17 paesi e con interviste a oltre 2700 responsabili It, il 21% degli intervistati ha raccontato di avere subito un attacco ransomware e il 20% di esse ha pagato o pagherebbe un riscatto per rientrare in possesso dei propri dati.
Il quadro emerge dal Data Threat Report 2022 pubblicato da Thales, un’indagine per comprendere quali siano i trend che guidano e spingono verso significativi cambiamenti nel settore della sicurezza, tra cui spiccano ransomware, phishing e cloud, temi fondamentali e imprescindibili di un mondo sempre più connesso. Thales, tra i leader mondiali in tecnologia e innovazione, parteciperà alla nuova edizione di Cybertech Europe, la conferenza internazionale sulla cyber-tecnologia che si terrà a Roma il 10 e 11 maggio, e, con uno spazio dedicato, il Gruppo Thales presenterà e dimostrerà alla kermesse prodotti e soluzioni innovativi di tre delle sue aree di business: Cloud Protection & Licensing, Banking & Payment Services e Secure Communications & Information Systems.
Lo studio di Thales rileva inoltre che, a fronte di una situazione così allarmante, il 41% delle società afferma comunque di non avere in programma di investire ulteriori risorse economiche per la sicurezza. Nel report si evidenzia anche come l’aumento del rischio sia legato all’adozione crescente del cloud. Infatti, il 32% degli intervistati afferma di archiviare nel cloud almeno la metà dei propri dati, tuttavia l’uso della crittografia è molto basso in quanto metà degli intervistati rivela di aver crittografato solo il 40% dei loro dati sensibili. E proprio di queste tematiche parlerà nello stand Thales del Cybertech Europe
Luca Calindri, Data Protection Country Sales Manager della Società per l’Italia e Malta.