Dal Pnrr risorse per la messa in sicurezza del territorio: i progetti delle Regioni

(Adnkronos) – Investimenti per 2,49 miliardi per garantire la sicurezza di un milione e mezzo di persone dal rischio idrico e idrogeologico. Sono risorse previste dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) per la messa in sicurezza del territorio, che complessivamente ammontano a oltre 15 miliardi. Una elaborazione del Centro studi Enti Locali (Csel), per Adnkronos, basata su dati del Dipartimento della Protezione civile, mostra come la Regione che ha intercettato globalmente più risorse, tra nuovi progetti e interventi già in corso, è la Lombardia, con poco meno di 138 milioni (11% del totale).  

Seguono, a breve distanza, Toscana, Emilia Romagna e Sicilia, a cui sono stati approvati progetti, nell’ordine, per un totale di 104,1, 100,4 e 99,3 milioni. Non lontane il Veneto e la Sardegna, che portano a casa 84,3 e 80 milioni, il Lazio con 76,5 e il Piemonte (63,4). Proseguendo, troviamo la Calabria (58,1 milioni), il Trentino Alto Adige (52,1), l’Abruzzo (53,7), la Puglia (50,6), la Campania (50,2), il Friuli Venezia Giulia (37,6), la Basilicata (33,5), le Marche (32,3) e la Liguria, con 31,6 milioni. 

Chiudono il cerchio l’Umbria, il Molise e la Valle d’Aosta. Le prime due hanno avuto progetti approvati, nell’ordine, per 22,7 e 20,5 milioni. Fanalino di coda la Valle d’Aosta che ha solo 2 progetti approvati, per un totale di 10,4 milioni.  

Dopo i 1.287 milioni destinati a interventi strutturali e non, effettuati entro la fine del 2021 nei territori più a rischio, per quanto riguarda i problemi meteo-idrogeologici e idraulici, è stato definito il quadro delle misure che saranno finanziate dai restanti 1,2 miliardi, la cui gestione è affidata al Dipartimento della protezione civile. Questo importo, che fa capo alla Missione 2, Componente 4, del Pnrr, è appannaggio delle aree che sono state colpite da calamità naturali e dovranno essere utilizzate per ripristinare le infrastrutture danneggiate e ridurre il rischio residuo sulla base di piani di investimento elaborati a livello locale e approvati dal Dipartimento della Protezione Civile entro la fine del 2021. 

La somma è stata indirizzata, per un terzo, verso progetti già in essere. In questo novero sono stati ricompresi gli interventi già programmati in passato per emergenze pregresse che rientrino nei piani, predisposti dai commissari/soggetti responsabili in ordinario regionali, approvati dal Dipartimento della Protezione Civile dal 1° febbraio 2020.  

I restanti 800 milioni serviranno, invece, a rendere possibile la realizzazione di nuovi progetti per la riduzione del rischio di alluvione e idrogeologico. Ciò con il duplice obiettivo di riportare le aree colpite da catastrofi naturali alle loro condizioni ordinarie e di garantire la resilienza dei territori alle calamità naturali. Tutti questi progetti dovranno essere completati entro il 31 dicembre 2025, pena la perdita dei finanziamenti comunitari. 

È la Lombardia la regione che tra i 21 progetti in essere (63,7 milioni) e i 23 futuri (74 milioni) si è vista approvare in assoluto i finanziamenti più consistenti per quanto riguarda gli interventi previsti dal Pnrr per mitigare i rischi meteo-idrogeologici e idraulici: complessivamente 137.731.585,28 euro, pari all’11% del totale delle regioni. Numerosi gli interventi di ripristino della viabilità, della rete idrografica o di alberi abbattuti da nubifragi. 

L’Abruzzo, con i 13 nuovi progetti per la messa in sicurezza del territorio finanziati dal Pnrr, punta soprattutto a mitigare i danni apportati a strade e fiumi da quel drammatico mix di eventi naturali (copiose nevicate e scosse sismiche) che portò, nel gennaio 2017, a danni diffusi e soprattutto a catastrofi come la valanga di Rigopiano che costò la vita a 29 persone. 

Per quanto riguarda il pregresso, questa regione ha avuto l’ok per 16 progetti, per un totale di oltre 15 milioni, che spaziano dalla sistemazione idraulica della sponda del fiume Sagittario al consolidamento e risanamento idrogeologico del centro storico di Miglianico, passando per lavori di ripristino versanti del centro storico Canzano e interventi per minimizzare il rischio idrogeologico del versante Est dell’abitato di Cavatassi.  

La somma tra interventi in essere e nuovi progetti, secondo l’elaborazione Csel, ammonta complessivamente a 53.749.178,37 euro, pari al 4% del totale delle Regioni. 

Punta soprattutto sulla viabilità la Basilicata per quanto concerne gli interventi in ambito rischio idrico e idrogeologico già in essere, finanziati dal Pnrr. Ben 30 dei 37 progetti lucani, che assorbono oltre 8 milioni di euro, hanno per oggetto il ripristino della viabilità. A questi si aggiungono dei lavori per la ricostruzione di case popolari e centri sociali.  

Quanto ai nuovi progetti, invece, gli amministratori pubblici hanno guardato soprattutto al ripristino delle opere pubbliche danneggiate dal violento nubifragio che il 12 novembre 2019 si abbatté soprattutto su Matera e l’area del Metapontino. Riparazione delle infiltrazioni e i danni dati dall’allagamento di biblioteche, palazzetti dello sport, auditorium, scuole, ripristino parcheggi comunali e parchi pubblici sono solo alcuni degli interventi previsti dai 23 progetti che saranno finanziati con oltre 23 milioni di euro.  

La somma tra interventi in essere e nuovi progetti, secondo l’elaborazione Csel, ammonta complessivamente a 33.578.991,77 euro, pari al 3% del totale delle Regioni. 

La Calabria ha ottenuto il via libera per 25 progetti per la messa in sicurezza del territorio finanziati dal Pnrr: 10 già in essere e 15 nuovi. Tra quelli già avviati, il grosso delle voci fanno riferimento a rifacimento di manto e sottofondo stradale, ripristino carreggiate e tratti stradali e rifacimento tombini e parapetti.  

I nuovi progetti vertono, invece, principalmente su misure anti-frana e rifacimento di argini per aumentare la portata dei fiumi.  

La somma tra interventi in essere e nuovi progetti, secondo l’elaborazione Csel, ammonta complessivamente a 58.170.867,33 euro, pari al 5% del totale delle Regioni. 

La Campania – così come la Puglia e la Valle d’Aosta – non ha progetti in essere approvati per la messa in sicurezza del territorio, finanziati dal Pnrr.  

In proposito, il Dipartimento della Protezione civile ha spiegato, come riporta Csel: “Alcune regioni hanno proposto un elenco per un importo inferiore a quello assegnato. Altre regioni non hanno proposto alcun elenco. Questo in considerazione della differenziazione a livello territoriale circa la possibilità di proporre elenchi di interventi da rendicontare, in quanto beneficiarie di risorse, per emergenze pregresse, inferiori alla ripartizione oppure non beneficiarie di risorse, come ad esempio le Regioni Campania, Puglia e Valle d’Aosta. Si è, pertanto, provveduto ad una approvazione successiva di elenchi, sulla base degli ulteriori interventi proposti dalle regioni e dalle province stesse ed elegibili, fino al raggiungimento del totale di 400 milioni disponibili”.  

Per quanto riguarda i futuri progetti, la Regione Campania punta sul ripristino delle strutture e delle infrastrutture, pubbliche e private, danneggiate dal maltempo nelle province di tutto il territorio regionale: Napoli, Avellino, Benevento, Salerno, Caserta. Questo il tenore di 9 progetti su 10 di quelli approvati, per un totale di 50.229.372,22 euro, pari al 4% del totale delle Regioni. L’unico progetto alternativo riguarda la riduzione del rischio residuo per ripristino continuità idraulica nell’avellinese. 

E’ eterogeneo il parco progetti per la messa in sicurezza del territorio, finanziati dal Pnrr, dell’Emilia Romagna, che conta 33 voci nel capitolo ‘in essere’ (39,2 milioni) e 19 interventi che saranno finanziati dall’Ue con 61,1 milioni.  

Il lungo elenco di progetti comprende, tra gli altri, rifacimento argini, ripristino danneggiamenti delle opere idrauliche nel bacino del torrente Leo, mitigazione e consolidamento dei movimenti franosi nel piacentino, bolognese e nell’area di Reggio Emilia e opere per ridurre il rischio alluvione nel parmense e nel modenese. 

La somma tra interventi in essere e nuovi progetti, secondo l’elaborazione Csel, ammonta complessivamente a 100.450.248,16 euro, pari all’8% del totale delle Regioni. 

In Friuli Venezia Giulia, sul fronte dei progetti per la messa in sicurezza del territorio, finanziati dal Pnrr, hanno superato il vaglio del Dipartimento della Protezione civile 4 di quelli in essere, che valgono quasi 17 milioni.  

Questi prevedono il rifacimento del ponte per il Tempio Ossario, la verifica e messa in sicurezza della viabilità lungo la strada comunale Lischiazze-Sella Carnizza-Uccea, la manutenzione ponte Rio Miozza e un intervento strutturale e infrastrutturale finalizzato alla mitigazione del rischio idrogeologico nonché dell’aumento del livello di resilienza della viabilità rilevante ai fini della fruibilità del territorio in ambito extraurbano. All’orizzonte anche 17 nuovi progetti, per un totale di 20,9 milioni, che prevedono, tra gli altri, consolidamento di ponti e installazione di barriere paramassi.  

La somma tra interventi in essere e nuovi progetti, secondo l’elaborazione Csel, ammonta complessivamente a 37.629.355,45 euro, pari al 3% del totale delle Regioni. 

Un totale di 28 interventi in essere (5,1 milioni) e 20 all’orizzonte, per un valore di 67 milioni e che saranno finanziati con 47,5 milioni dal Pnrr. Questi i numeri del parco progetti del Lazio relativo al rischio idrico e idrogeologico, finanziati dal Pnrr.  

Tra i molti interventi compresi in questo elenco, i lavori di manutenzione straordinaria dei fiumi Tronto, Velino, Olpeta, Mignone e Paglia e il ripristino dell’alveo del Fosso di Tor Bella Monaca. 

La somma tra interventi in essere e nuovi progetti, secondo l’elaborazione Csel, ammonta complessivamente a 76.519.814,05 euro, pari al 6% delle regioni. 

Sul fronte dei progetti per la messa in sicurezza del territorio, finanziati dal Pnrr, la Liguria ha deciso di puntare tutto su pochi grandi interventi. Complessivamente porta a casa dalla Missione 2, Componente 4, del Pnrr, 31.640.154,18 euro, pari al 3% del totale delle regioni, per 5 interventi, di cui uno già in essere: le opere di difesa idraulica in sponda destra del fiume Vara.  

Tre dei futuri progetti vertono sulla mitigazione del rischio idraulico a seguito degli eventi calamitosi del 2018, 2019 e 2020. Il quarto ha per oggetto la difesa della costa. 

Lunghissimo l’elenco dei progetti per la messa in sicurezza del territorio, finanziati dal Pnrr, approvati per la Regione Marche: ben 122 interventi in essere e 4 nuovi ai quali sono stati assegnati, nell’ordine, 6,6 e 25,6 milioni. Lo rileva un’analisi del Centro studi Enti Locali (Csel), per Adnkronos, basata su dati del Dipartimento della Protezione civile, che ha messo in evidenza quali sono i principali interventi previsti, per ogni Regione, da questo vastissimo parco progetti. 

Il progetto in assoluto più importante, dal punto di vista economico, è quello che riguarda il litorale marchigiano. Alla luce del maltempo e delle mareggiate che, nel novembre 2019, provocarono gravi danni alla costa di questa regione dell’Italia centrale, il Pnrr finanzierà con 15 milioni un progetto che prevede degli interventi di difesa della costa volti alla mitigazione del rischio da erosione costiera. 

La somma tra interventi in essere e nuovi progetti, secondo l’elaborazione Csel, ammonta complessivamente a 32.371.428,06 euro, pari al 3% del totale delle Regioni. 

Vastissimo il parco progetti del Molise per la messa in sicurezza del territorio, finanziati dal Pnrr, che conta 71 nuovi interventi finanziati con 13,6 milioni e un intervento già avviato: la riparazione dei dissesti e degli avvallamenti al piano viabile in tratti alterni della SP 59 Fresilia in Provincia di Isernia (costo 160mila euro, finanziati 25.973). 

All’orizzonte, tra gli altri, la riparazione dei danni da frane e smottamenti, la messa in sicurezza di strade e ponti. La somma tra interventi in essere e nuovi progetti, secondo l’elaborazione Csel, ammonta complessivamente a 20.502.804,03 euro, pari al 2% del totale delle regioni. 

Sul fronte degli interventi per la messa in sicurezza del territorio, finanziati dal Pnrr, per il Piemonte sono stati approvati 22 nuovi progetti che valgono 67,5 milioni e che saranno finanziati con 59,3 milioni del Pnrr. Questi sono concentrati nei bacini dei fiumi Po, Tanaro, Toce e Sesia e nelle province colpite dagli eventi meteorologici del 19-22 ottobre 2019 e 2-3 ottobre 2020.  

La somma tra interventi in essere e nuovi progetti, secondo l’elaborazione Csel, ammonta complessivamente a 63.411.529,40, pari al 5% del totale delle Regioni. 

La Puglia non ha progetti in essere approvati per la messa in sicurezza del territorio, finanziati dal Pnrr, ma ha incassato il via libera per 12 nuovi progetti, per un totale di 50.639.316,27 euro, pari al 4% delle Regioni. Tra questi, si segnalano: interventi per la mitigazione del rischio idraulico all’abitato di Nardò, sistemazione idraulica del canale Minervino e una serie di misure per rimediare ai danni causati dalla frana verificatasi a S. Pardo, nel foggiano.  

Sono complessivamente 7 i progetti presentati dalla Regione Sardegna per la messa in sicurezza del territorio, con riferimento ai rischi meteo-idrogeologici e idraulici che saranno finanziati dal Pnrr L’unico progetto già avviato che è stato approvato, sui 13 presentati, è quello che riguarda la riduzione del rischio idraulico e il ripristino delle infrastrutture relative ai corsi d’acqua in territorio comunale di Uta per il quale è stato autorizzato un finanziamento di 6 milioni a fronte di un costo pari a 11,5.  

Tra le nuove opere all’orizzonte, la sistemazione idraulica sul Rio Santa Lucia, il rifacimento di un ponte e la dotazione di una infrastruttura tecnologica per il contrasto del rischio residuo e aumentare il livello di resilienza delle strutture e infrastrutture colpite dall’alluvione del 10 e 11 ottobre 2018. Progetto, quest’ultimo, che interesserà 45 comuni e che costerà 6.951.050 euro. 

La somma tra interventi in essere e nuovi progetti, secondo l’elaborazione Csel, ammonta complessivamente a 80.092.645,06 euro, pari al 7%. 

Per la Sicilia, sul fronte degli interventi per la messa in sicurezza del territorio finanziati dal Pnrr, la partita si è chiusa con 23 nuovi progetti finanziati con 63,7 milioni e l’assegnazione di ulteriori 3,7 milioni per finanziare quattro interventi già avviati.  

Tra le numerose misure ricomprese in questi elenchi, i lavori di messa in sicurezza del Vallone delle Grazie, nel nisseno, il riefficientamento di alcuni fiumi del catanese (Dittaino e San Leonardo) e il ripristino della funzionalità e dei canali di raccolta acque meteoriche a Palagonia. 

La somma tra interventi in essere e nuovi progetti, secondo l’elaborazione Csel, ammonta complessivamente a 99.309.123,42 euro, pari all’8% del totale. 

Pochi ma onerosi i progetti della Toscana contro il rischio idrico e idrogeologico che hanno passato il vaglio della Protezione civile e finanziati con il Pnrr: 5 nuovi progetti e 6 interventi già in essere, per i quali la Toscana si è aggiudicata complessivamente 104.186.767,07 di euro afferenti al Pnrr, pari al 9% del totale delle Regioni.  

Il parco progetti toscano comprende, tra gli altri, un intervento di riduzione del rischio idraulico relativo all’Arno in territorio fiorentino, riassetto idraulico del Fosso Cupina e Liccia a Monte San Savino e interventi di riduzione del rischio idraulico sul bacino del Rio Maggiore, con realizzazione di un nuovo ponte carrabile e nuova passerella ciclopedonale. 

Un totale di 19 progetti contro il rischio idrico e idrogeologico, finanziati dal Pnrr in Trentino Alto Adige, che comprendono: 4 nuovi progetti e 6 interventi già in essere presentati dalla Provincia autonoma di Bolzano e 4 nuove opere e 5 già avviate tra quelle candidate dalla Provincia autonoma di Trento.  

Complessivamente si parla di finanziamenti per un totale di 52.141.480 euro, di cui 27,6 milioni destinati a Trento e poco meno di 24,5 a Bolzano. Tra gli interventi all’orizzonte, il rinforzo e la risagomatura di alcuni tratti dell’argine del fiume Adige e una serie di opere che riguardano i bacini idrografici dei fiumi Isarco, Rienza, Drava e Talvera. 

Sono 29 i progetti candidati dalla Regione Umbria che saranno finanziati da quei fondi del Pnrr riservati alle aree colpite da calamità naturali che dovranno essere usati per ripristinare le infrastrutture danneggiate e ridurre il rischio residuo. Nello specifico, hanno incassato il via libera 13 nuovi progetti (valore 20.580.289 euro, finanziati interamente dal Piano) e 16 interventi già in essere (ammontare 2,2 milioni).  

Entro il 2025 gli umbri possono aspettarsi, alla luce di questo risultato, tutta una serie di interventi volti a riparare ai danni causati dagli eventi meteorologici avversi del 2005, 2012, 2013, 2014 e 2015. Tra questi: interventi di bonifica dissesti nei comprensori idraulici Chiani-Paglia, Medio Tevere e Trasimeno-Nestore e ripristino quote arginali e officiosità idraulica nel comprensorio Alto Tevere.  

La somma tra interventi in essere e nuovi progetti, secondo l’elaborazione Csel, ammonta complessivamente a 22.786.662,08 euro, pari al 2% del totale. 

Soltanto due i progetti della Valle d’Aosta che intercetteranno le risorse stanziate dal Pnrr contro il rischio idrico e idrogeologico. Il primo, dal valore di 7,8 milioni, prevede interventi di sistemazione idraulica dei torrenti Berruard e Buthier di Ollomont nel Comune di Ollomont. Il secondo, che vale 3,4 milioni, ha come obiettivo la mitigazione dei rischi naturali sulla Dora Baltea nel Comune di Donnas.  

Il totale della somma, secondo l’elaborazione Csel, che ammonta complessivamente a 10.493.150,64 euro, è pari all’1% del totale delle Regioni. 

Sul fronte degli interventi di messa in sicurezza del territorio, finanziati dal Pnrr, il Veneto porta a casa oltre 84 milioni, pari al 7% del totale delle Regioni, di cui 49.680.168 destinati a finanziare 20 nuovi progetti e 9.845.274 che confluiranno verso opere già avviate.  

Tra i progetti che hanno avuto il via libera della Protezione civile, si segnalano: lavori di sistemazione del corpo arginale nel basso corso Piave e nel tratto a nord della Laguna di Venezia, sistemazione del torrente Muson dei Sassi, interventi di mitigazione del rischio idraulico Canale di San Giuliano e una serie di opere di difesa dalle valanghe. 

(Adnkronos)