Delitti e reati, i numeri indicano un calo costante negli ultimi tre anni pre pandemia

I reati denunciati in Italia stanno diminuendo in maniera costante. Il trend è sottolineato dai dati del Ministero dell’Interno relativi al triennio 2017-2019, quindi pre pandemia da Covid, che indicano un calo percentuale di denunce di delitti rispettivamente del 2% dal primo al secondo anno e del 3% dal secondo al terzo anno preso in considerazione. Complessivamente si tratta di oltre 100 mila reati in meno commessi e denunciati all’autorità giudiziaria da parte di tutte le forze di polizia.  

In questa direzione vanno anche le statistiche sulle persone denunciate e/o arrestate che scendono del 2,5% nel periodo osservato. Dunque, nonostante si tratti di dati relativi alle denunce rappresentano una fotografia della realtà dei delitti e dei reati nel nostro Paese.  

È quanto emerge dall’analisi effettuata da Adnkronos in collaborazione con Expleo su un ricco panel di statistiche reso disponibile dal Ministero dell’Interno e in alcuni casi dall’Istat. Nello specifico i dati provengono dall’Ufficio Centrale di Statistica, il portale del Ministero dell’Interno che ha la funzione di realizzare e diffondere la produzione statistica del Ministero e dall’ufficio per le statistiche sulla violenza sulle donne dell’Istat, per il periodo dal 2017 al 2019.  

È importante sottolineare che trattandosi di dati relativi alle denunce, le statistiche proposte hanno anche risvolti di carattere sociale. In particolare l’attitudine a denunciare delitti e reati differisce da un’area geografica all’altra del Paese e più in dettaglio tra le diverse regioni. I numeri che emergono sottolineano dunque una maggiore o minore consapevolezza sociale, oltre alla presenza e alla capacità di risposta delle istituzioni sul territorio, sia a livello di forze di polizia e di pronto intervento, che di strutture assistenziali e di protezione sociale. 


 

 

In linea con il calo dei reati complessivi registrati negli ultimi anni prima della pandemia, anche i furti segnano una significativa riduzione sia nel numero di persone denunciate/arrestate che in quello delle vittime, siano esse persone fisiche, beni mobili o esercizi commerciali. A livello geografico, i dati del Ministero dell’Interno relativi al 2019, indicano il Nord-Ovest come area con il maggior numero di reati denunciati, oltre 322 mila, seguito dal Centro con oltre 250 mila e dal Nord-est con circa 211 mila. Facendo un raffronto tra denunce totali e popolazione, la regione con incidenza di furti più elevata risulta il Lazio con 24 casi ogni 1.000 abitanti, seguito da Emilia Romagna (23 casi ogni 1.000 abitanti), Lombardia e Toscana (22 casi ogni 1.000 abitanti).  

Secondo quanto riportato dai dati Istat, tra le regioni con il numero più elevato di persone denunciate/arrestate dalle forze di polizia all’autorità giudiziaria per furto nel 2019 troviamo al primo posto la Lombardia (17.137), seguita dalla Sicilia (10.265), terzo posto per il Lazio (8.968). Tra le fasce di età delle persone denunciate e arrestate per furto, il 27% ha tra 25 e 34 anni. Ma non mancano persone minorenni o over 65 denunciate o arrestate per questo reato, specie per furto all’interno di esercizi commerciali.  

Analizzando la categoria specifica di furti in esercizi commerciali i dati 2017-2019 confermano il trend generale di riduzione nel numero complessivo delle persone denunciate/arrestate per molte regioni italiane (ad eccezione di Calabria, Puglia, Sicilia, Umbria). Complessivamente si passa dagli oltre 33 mila reati del 2017 ai circa 29 mila del 2019. Rapportando i dati del Ministero dell’Interno sui delitti denunciati con il numero di esercizi commerciali rilevati dall’Osservatorio Nazionale del Commercio, si scopre che nel 2019 la regione con incidenza maggiore di furti in negozi è stata la Lombardia (20%), poi l’ Emilia Romagna (18%) e il Piemonte (14%). Le regioni con minore incidenza sono state Basilicata (2,2%), Calabria (3,1%) e Molise (4%). Dati che dipendono anche dalla minore diffusione di esercizi commerciali e anche dal numero contenuto di denunce di furto.  

Il delitto di omicidio è disciplinato nell’ambito dei delitti contro la vita e l’incolumità individuale come indicato dal Codice Penale (Capo I, Libro II, Titolo XII) e comprende, tra le altre, 5 sottocategorie: omicidi volontari e consumati; infanticidi; tentati omicidi; omicidi preterintenzionali; omicidi colposi.  

Secondo quanto riportato dal Ministero degli Interni nel 2019 le persone denunciate/arrestate dalle forze di polizia all’autorità giudiziaria sono state 4.911, in calo rispetto alle 5.087 del 2018. Il tentanto omicidio è la categoria con maggior numero di persone denunciate (fonte dato Ministero dell’Interno) raccolte nell’anno 2019 (1.991), seguito dall’omicidio colposo (1.916), al terzo posto l’omicidio colposo da incidente stradale (1.119).  

A livello regionale le realtà che nel 2019 registrano il più alto numero di persone denunciate sono Campania, Lombardia e Lazio. Lo scenario cambia decisamente rapportando il numero di casi denunciati con la popolazione. In questo caso la Calabria è la regione con più alto tasso di omicidi per numero di abitanti (0,017%), seguita da Marche e Campania (0,011%). Un caso anomalo è rappresentato dall’Abruzzo che nel 2018 con 444 casi di persone denunciate/arrestate per omicidio ha raggiunto un’incidenza dello 0,034%, ben più elevata di qualsiasi altra regione.  

Grazie all’analisi incrociata dei dati del Ministero dell’Interno con i dati ISTAT è possibile tracciare un identikit degli autori di reati di omicidio in Italia. Nel 2019 sono stati denunciati/arrestati per le diverse classi di omicidio complessivamente 5.519 uomini e 831 donne, specie nelle due fasce di età comprese tra 25 e 34 anni e 35-44 anni. A livello di area geografica, gli stessi provengono per il 32% dal Sud, 2.063 su 6.350 totali. Di questi 887 provengono dalla Campania (14% del totale), segue la Lombardia con 776 casi e il Lazio 672 casi.  

I dati ISTAT delineano anche le caratteristiche delle vittime di omicidio che a livello nazionale nel 2019 sono state complessivamente 4.244, di cui 1.170 donne e 3.074 uomini. In ambedue i casi la causa principale di delitto è l’omicidio colposo. A livello di fascia di età il maggior numero di vittime registrato ha più di 65 anni, con 1.156 vittime nel 2019 (744 uomini e 412 donne). La maggioranza delle vittime di omicidi si concentra al Sud con 1.037 reati nel 2019, ma a livello regionale la Lombardia ha il triste primato con 584 vittime nel 2019, seguita da Lazio 481 ed Emilia Romagna 436. 

Di segno contrario rispetto alla generale diminuzione di delitti e reati si trovano i numeri riguardanti la violenza sulle donne, in costante aumento negli ultimi anni. A cominciare dal reato di stalking che secondo le statistiche dell’ISTAT nel triennio 2017-2019 segna un aumento del 13% con netta prevalenza delle vittime di sesso femminile, oltre 12 mila nel 2019 con un incremento del 16% rispetto al 2017, contro i circa 3.800 uomini vittima di questo reato nel 2019 con un + 4% rispetto al 2017. Tra le 15.789 vittime di stalking denunciate dalle forze di polizia all’autorità giudiziaria il 76% che corrisponde a 12.077 sono donne, di età principalmente compresa tra 35 e 44 anni. Le persone denunciate e/o arrestate per questi reati sono state 15.385 di cui la stagrande maggioranza uomini (84%). Anche questo dato è in crescita: dai circa 13 mila del 2017 agli oltre 15 mila del 2019.  

Se lo stalking è un reato grave che coinvolge essenzialmente la sfera psicologica della vittima, principalmente con minacce e molestie che causano disagio, ansia e paura nella vittima, lo step successivo e ancora più grave è quello della violenza sessuale. In questa categoria i delitti denunciati, secondo i dati del Ministero dell’Interno, alle autorità giudiziarie nel 2019 parlano di 4.870 denunce, che si traducono incrociando i dati ISTAT con 4.427 vittime accertate. Di queste il 91% sono donne, in maggioranza di età compresa tra 18 e 24 anni. A livello regionale il tasso di incidenza del reato di violenza sessuale rispetto alla popolazione residente vede per l’anno 2019 al primo posto l’Emilia Romagna con 556 denunce con un rapporto di 0,013%, seguita da Liguria (0,012%) e Valle d’Aosta (0,010%). Il reato è meno frequentemente denunciato in Puglia (tasso di incidenza 0,004%), Campania e Umbria ambedue con tasso 0,006%.  

Il 1522 è il numero di pubblica utilità antiviolenza e stalking del Dipartimento Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Secondo l’ISTAT nel 2019 sono state 8.427 le donne vittime di violenza che hanno chiesto aiuto alle operatrici telefoniche che forniscono prima assistenza al 1522. Confrontando il numero di vittime con il numero di donne residenti, il maggior numero di richieste di aiuto sono state raccolte nel Lazio, Campania e Piemonte. 

(Adnkronos)