(Adnkronos) – “Sono quattro i fondamentali trend tecnologici che come Paese non possiamo permetterci di perdere e noi come Cisco possiamo dare un contributo: il primo è l’iperconnettività, il cosiddetto internet of things sarà pervasivo per migliorare anche le infrastrutture fisiche del paese, ma anche l’intelligenza artificiale, il quantum computing e per rendere tutto più sicuro, la cyber security”. Queste le parole dell’amministratore delegato di Cisco Italia, Gianmatteo Manghi, a margine della conferenza stampa ‘Cisco AI Readiness’, riguardo al livello di preparazione delle aziende sull’intelligenza artificiale. Durante l’incontro sono stati presentati i dati della 1° Edizione del AI Readiness Index di Cisco, una ricerca che ha coinvolto oltre 8.000 aziende in tutto il mondo per tracciare lo scenario di un mercato profondamente trasformato dall’IA che sta avendo un impatto decisivo su quasi tutti gli aspetti della vita quotidiana e dell’attività delle imprese.
Dal report è emerso che solo l’8% delle organizzazioni in Italia sono preparate per implementare e sfruttare l’IA. Oltre la metà delle aziende coinvolte nella ricerca teme impatti negativi se non affronterà la questione entro i prossimi 12 mesi. “Il problema del gap delle competenze digitali è particolarmente importante per raggiungere i benefici dell’innovazione”, ha sottolineato Manghi. “Come impresa abbiamo una rete di Cisco Academy che formano più di 60.000 persone all’anno, ma dobbiamo fare qualcosa anche dal punto di vista istituzionale: dobbiamo inserire la formazione digitale di base per le scuole primarie secondarie e nelle università ogni corso di laurea a meno un esame di sei crediti dedicata al digitale”, ha spiegato ancora.
Per portare valore al Paese, sia nell’ambito privato delle imprese, che della pubblica amministrazione Cisco si impegna a portare avanti progetti innovativi: “Il nostro valore aggiunto sta nel cercare di trasformare i processi produttivi o i servizi al cittadino alle imprese da parte della pa con il digitale per renderli di maggiore qualità e molto più efficienti”, ha specificato l’amministratore delegato. “L’intelligenza artificiale deve essere conforme a principi anche tecnici, con grande trasparenza nei confronti dei nostri clienti. I principi che noi seguiamo nello sviluppo di sistemi di intelligenza artificiale generativa, predittiva o di automazione, vogliono potenziare le capacità e le competenze delle persone, perciò è collaborativa” ha concluso.