Doppio suicidio Forlì, Le Iene tornano sul caso: “Tragedia nella tragedia”

(Adnkronos) – “Con un servizio di Matteo Viviani ‘Le Iene’ stasera tornano a parlare della tragedia che ha colpito Daniele, un ragazzo di 24 anni che circa un anno fa si è tolto la vita, e del suicidio dell’uomo che aveva una relazione virtuale con il ragazzo. Il giovane di Forlì si era innamorato di una bellissima ragazza, “Irene Martini”, conosciuta sui social. Dopo un anno in chat e migliaia di messaggi si era reso conto che la sua “Irene” in realtà non è mai esistita, che dietro a quel profilo c’era un’altra persona. Da qui, il crollo”. E’ quanto fa sapere la trasmissione ‘Le Iene’ aggiungendo che “nel video si ripercorre la vicenda e si spiega cronologicamente cosa è accaduto nei giorni dopo la messa in onda del primo servizio”.  

“La trasmissione stava continuando a lavorare sul caso perché, purtroppo, quella storia non era finita lì. Oltre a Daniele, altri ragazzi avrebbero iniziato un rapporto via social con “Irene Martini”. Matteo Viviani li ha contattati per ascoltare la loro testimonianza, per capire come stessero e se quella relazione ingannevole avesse impattato anche nelle loro vite – continuano ‘Le Iene’ – Se per alcuni non è stato nulla di significativo per altri, invece, la storia ha rappresentato qualcosa in più come per Daniele”.  

“Durante la fase di approfondimento è giunta la notizia che l’uomo che fingeva di essere Irene Martini, ha messo fine alla sua esistenza – prosegue la trasmissione – Una tragedia nella tragedia. Che non solo non lascia indifferenti ma che ha colpito tutti. Perché a prescindere dalla lettura che ognuno di noi può fare di questa storia si sta parlando della vita di un uomo, che a causa di un meccanismo perverso si era legata a quella di un altro uomo e ne ha seguito lo stesso tragico destino”.  

“Il servizio – fanno sapere dalla trasmissione – prosegue con una più ampia riflessione sul mondo del catfishing, fenomeno molto più ampio e pericoloso di quello che si possa immaginare, che colpisce sempre soggetti più deboli, più fragili, persone che dovrebbero essere maggiormente tutelate. Fenomeno che la trasmissione di Italia1 ha già trattato più volte e in diverse sfumature, e che, fortunatamente, non hanno avuto lo stesso epilogo”.  

“Il servizio si conclude ponendo tre domande: attorno a questo problema si sta vivendo un vuoto normativo? E, soprattutto, si hanno gli strumenti per proteggere le persone più a rischio? Perché nell’ordinamento è previsto il reato di sostituzione di persona, ma è sufficiente? – concludono ‘Le Iene’ – Infine, una riflessione da parte del programma: continuare a occuparsi del fenomeno è importante perché imparare a riconoscere il problema è il primo passo per difendersi”. 

(Adnkronos)